Un doppio avviso di selezione interna per individuare coloro che nei prossimi tre anni andranno a ricoprire le cariche di dirigente amministrativo e dirigente tecnico di Catania Rete Gas, la società partecipata del Comune. I documenti, pubblicati il 12 maggio, hanno da subito sollevato più di un dubbio, specie all’interno dei gruppi consiliari d’opposizione, con in testa i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle. C’è chi dietro quelle pagine ipotizza un tentativo di confermare al proprio posto Salvatore Li Calzi e l’ingegnere Giovanni Saitta. Dal 2017 dirigenti – rispettivamente amministrativo e tecnico – nella municipalizzata che all’epoca si chiamava ancora Asec.
Oltre agli atti d’interpello interni, sotto la lente d’ingrandimento sono finiti i titoli indicati nel bando per potere partecipare alla selezione. Un generico «titolo di studio universitario in discipline economiche, giuridiche e aziendali» per l’avviso del dirigente amministrativo e «un titolo di studio universitario in ingegneria» come requisito per il prossimo dirigente tecnico. «In entrambi gli atti non viene specificata la tipologia, se laurea triennale, specialistica o magistrale», si legge in una mozione delle opposizioni protocollata ieri con la quale si chiede la revoca degli avvisi. A firmarla, oltre al M5s, ci sono i consiglieri di Italia Viva – Giuseppe Gelsomino, Francesca Ricotta e Mario Tomasello – e quelli del misto – Lanfranco Zappalà, Giovanni Grassa e l’ex sindaco Enzo Bianco. Assente nell’elenco, nonostante appartenga a quest’ultimo gruppo, il consigliere Salvo Di Salvo.
«Su questo punto posso dire che è stato ripreso il bando vecchio, al quale è stata aggiunta qualche specifica tecnica», replica a MeridioNews il presidente di Catania Rete Gas Fabio Rallo. «I due avvisi prevedono prima una verifica interna e, se non ci sarà nessuno con i requisiti, l’estensione dell’avviso alle altre partecipate. In un’ultima istanza opteremo per un bando pubblico». Per il presidente, però, non c’è nessuna possibilità che Li Calzi e Saitta restino al loro posto. «Su questa storia – aggiunge Rallo – si è generata una forte confusione. Anche perché è prevista la partecipazione dei dipendenti a tempo indeterminato. Saitta, per esempio, è a tempo determinato. La legge, inoltre, prevede che essendo stati questi dirigenti già prorogati in passato non è possibile conferire loro un ulteriore incarico».
Un altro punto sollevato ieri in commissione partecipate dal consigliere del Movimento 5 stelle Graziano Bonaccorsi è quello relativo al passaggio di alcuni dipendenti da una società all’altra. «Riguarda un contratto di rete per 12 persone – precisa Rallo – Rimarranno dipendenti della società partecipata d’origine ma lavoreranno in prestito con noi per sei mesi. Poi torneranno nelle aziende di provenienza. Il timore di alcuni è che, alla fine, possano essere assorbiti in Catania Rete Gas, ma non è così».
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