Migliaia di agricoltori – secondo i sindacati 10mila – in protesta contro la riforma del lavoro stamattina a Catania. «Il governo Monti continua a commettere errori: non si combatte la crisi con le tasse». Dal palco di piazza Manganelli, Stefano Mantegazza, leader nazionale della Uila Uil, viene accolto da uno scroscio di applausi. Sono in migliaia ad ascoltare il comizio, provenienti da tutta la Sicilia. E il motivo dello sciopero è ancora una volta il decreto di riforma del lavoro presentato dal governo alle parti sociali a fine marzo. Per questi lavoratori il problema non è la riforma dell’articolo 18 ma i cosiddetti voucher Inps, buoni per il lavoro occasionale da rilasciare ai lavoratori a fine giornata, che con la riforma diverrebbero specifici per il settore. «Questi voucher sono una forma di precarizzazione per un settore già precario» spiega infatti Mario Maugeri, membro della segreteria Flai Cgil Catania. Secondo il sindacalista infatti «In un settore dove è già difficile raggiungere le 51 giornate lavorative che sono l’attuale limite per accedere ai diritti previdenziali minimi (compreso quello alla indennità di disoccupazione) l’introduzione dei voucher pagherebbe solo il lavoro di giornata fino a 110 giornate». 50 euro la paga media giornaliera per un bracciante, e questa sarebbe la cifra prevista per i voucher, che si potrà acquistare dal tabaccaio e poi consegnare al lavoratore. Come il signor Giovanni Passanisi, venuto da Palermo per protestare con la famiglia, che sulla riforma ha un’idea ben chiara: «è una riforma criminale».
Presenti alla manifestazioni rappresentanze da tutta la Sicilia delle sigle sindacali del settore agricolo Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, che in un colorato corteo partito da piazza Trento hanno raggiunto il palco di piazza Manganelli intorno alle ore 12. Sul palco, oltre a Mantegazza, anche Alfio Mannino, segretario Flai di Catania, Fabrizio Colonna, segretario regionale Fai, e Salvatore Tripi segretario regionale Flai Cgil. «Abbiamo chiesto al governo di rimuovere il provvedimento, e stiamo facendo la giusta informazione presso i lavoratori e nelle commissioni parlamentari» afferma Tripi, che parla di una partecipazione allo sciopero superiore al 90 per cento tra i lavoratori agricoli. Ma se il governo decidesse di non rimuovere la norma «Si organizzerà una grande manifestazione a Roma», dichiara Tripi, secondo il quale «i voucher calpestano i diritti personali dei lavoratori, oltre a quelli contrattuali».
Alla manifestazione hanno aderito anche i forestali siciliani, in protesta per via di una norma della finanziaria regionale che prevede la soppressione del dipartimento regionale Azienda foreste, e il conseguente trasferimento di 26 mila lavoratori alle Province.
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