Il Consiglio comunale di Catania continua a sottrarsi da quella che ormai per tutti sembra una scelta obbligata: l’aumento della Tari. Anche la seduta di oggi, prosecuzione di quella di ieri quando il numero legale è caduto un po’ a sorpresa al momento della votazione riguardante la gestione dello stadio Angelo Massimino, si è interrotta nel momento in cui il presidente dell’aula Giuseppe Castiglione ha sottoposto ai consiglieri presenti il tema che da mesi tiene banco e che finora ha impedito l’approvazione del piano economico-finanziario. A chiedere che venisse verificato il numero legale è stato l’esponente del Movimento 5 stelle Graziano Bonaccorsi. Al termine del controllo è stata appurata la mancanza del numero sufficiente di consiglieri in aula, nonostante l’abbassamento della soglia minima così come previsto dal regolamento dopo il rinvio di ieri.
In precedenza il senato cittadino aveva approvato quasi all’unanimità – tutti favorevoli e un solo astenuto – la proposta di esternalizzare la conduzione dello stadio che quest’anno accoglierà il neonato Catania SSD, chiamato ad affermarsi in serie D. Approvazione anche per gli altri impianti sportivi comunali, che, secondo le direttive della giunta comunale che attende l’insediamento del commissario straordinario che verrà nominato dalla Regione, saranno gestiti da terzi per un periodo di dieci anni. Le strutture interessate dalla delibera sono i campi di calcio Monte Po, Duca d’Aosta, IV Novembre, Zia Lisa, Velletri, Seminara, San Teodoro e Nesima. Il Consiglio comunale è stato convocato per lunedì.
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