Catania, è record di crimini informatici «Primi in Sicilia, minori a rischio»

Catania capitale dei crimini informatici in Sicilia orientale: l’80 per cento delle denunce arriva dal capoluogo etneo. Pedo-pornografia, truffe, molestie, diffamazioni, stalking, danneggiamenti ai sistemi informatici. Reati in aumento rispetto al 2010, e a commetterli sono sempre più spesso minori. Questo il bilancio dell’attività del compartimento di polizia postale della questura di Catania nel 2011, illustrato dal vice questore aggiunto della polizia di stato, il dottor Marcello La Bella, questa mattina in conferenza stampa. Su un territorio vastissimo, che comprende anche le province di Messina, Siracusa e Ragusa, Catania si pone come protagonista in negativo: «gli unici reati non legati strettamente al territorio sono quelli relativi a pedo-pornografia e truffe, che sono anche quelli che non hanno subito un significativo aumento dal 2010», ha spiegato La Bella.

Aumentano del 50 per cento le denunce per molestie e diffamazioni e i cosiddetti computer crime (accessi abusivi a sistemi informatici, furti d’identità) con, rispettivamente, 79 e 82 persone denunciate all’autorità giudiziaria. «Solo il 10 per cento dei computer crime e il 25 per cento delle querele per molestie sfociano in denunce all’autorità giudiziaria, mentre ancora meno sono gli arresti. Solo 1 per stalking quest’anno» spiega il dirigente della polizia «ma non è un dato positivo, perché nel computo ci sono anche le querele e le denunce che vengono ritirate». Spesso a commettere i reati sono i minori, per i quali i social network sono un’attrazione costante, e a volte senza coscienza di commettere un reato rubano le password o fanno scherzi non proprio innocui agli amici, come la creazione di profili falsi, per i quali è ipotizzabile il reato di sostituzione di persona.

Social network difficili da monitorare: i filtri sulle ricerche non funzionano, e le indagini vanno avanti con richieste di autorizzazione ai vari uffici legali delle grosse società americane, come Facebook e Twitter, e con complicati meccanismi legali, dove spesso si deve far ricorso alle rogatorie internazionali. Anche grazie a queste difficoltà il sexting (neologismo che viene dalle parole sex più typing) è in netto aumento, con fotografie che i minori si autoscattano inconsapevoli del reato e del giro d’affari che sta dietro alla pornografia minorile. «Quest’anno abbiamo avuto più di 1000 segnalazioni di siti pedo-pornografici, e più di 700 vengono dall’associazione Meter di don Di Noto, – continua La Bella – mentre abbiamo monitorato quasi 8mila siti e pagine facebook di varia natura. Ma spesso si è trattato di trolling, ovvero pagine a effetto come quelle che inneggiano alle tragedie pur di fare contatti».

Monitorati anche i siti calcistici, come accaduto nell’ultimo derby Catania-Palermo, quando un gruppo di ultras del Catania ha paventato online l’ipotesi di attendere il pulman dei tifosi palermitani all’ingresso dell’autostrada. «Non solo per gli ultras, ma anche per le attività criminali ormai si passa sempre da internet, per questo il nostro ufficio, che ha nel suo organico 30 esperti informatici, supporta le indagini in molti settori non solo informatici. Un caso emblematico è l’arresto del boss Zagaria». Costante il dato sulle truffe online rispetto al 2010, dove è molto alta la percentuale di denunce all’autorità giudiziaria in relazione a quelle fatte alla polizia, con tre arresti.

Rimedi? «L’unico deterrente efficace è spegnere il computer» afferma La Bella, che tiene a sottolineare come sia importante la prevenzione. A tale scopo la questura di Catania ha lanciato il programma Colombo alla scoperta della rete per sensibilizzare i minori  e fargli acquisire maggiore consapevolezza. «Al programma hanno già aderito 16 istituti scolastici, ai quali sottoporremo dei test: ci interessa capire chi sono e come pensano i giovani, i veri nativi digitali»

I dati del 2011

Pedopornografia online (divulgazione, detenzione, adescamento)

    • Arrestati: 3
    • Denunciati all’autorità giudiziaria: 74
    • Monitoraggi web: 7988
    • Segnalazioni: 1059

Molestie, ingiurie, diffamazioni, minacce

    • Arresti: 1 (stalking)
    • Denunciati all’autorità giudiziaria: 79
    • Denunce e querele ricevute: 294

Computer crime (accessi abusivi a sistemi informatici, furti d’identità)

  • Denunciati all’autorità giudiziaria: 82 (aumento del 40 per cento sul dato 2010)
  • Denunce e querele ricevute: 294 (aumento del 50 per cento sul 2010)

E-commerce truffe

  • Denunciati all’autorità giudiziaria: 189
  • Denunce e querele ricevute: 791

Illeciti utilizzi carte di pagamento (carte di credito, bancomat)

  • Denunciati all’autorità giudiziaria: 49
  • Denunce ricevute: 761

Monitoraggi web eversione e tifoserie: 707

[Foto di The Suss-Man (Mike)]

Leandro Perrotta

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