Catania, appalti & milioni a gogò: piccioli pi’ tutti, per i belli e magari per i brutti!

IL SINDACO ENZO BIANCO HA TROVATO UN PAIO DI ‘VESTITI APPALTIZI’ CHE SEMBRANO CONFEZIONATI SU MISURA. FORSE SI DOVREBBE DARE DA FARE…

di Ignazio De Luca

Abbiamo fatto uno studio approfondito dei bandi e degli appalti che la Direzione Ecologia Ambiente del Comune di Catania ha disciplinato o appaltato nel periodo 2009-2013. La nostra inchiesta in sintesi ci indica che dei tre appalti studiati, due sono stati aggiudicati in modo un po’ ‘libero’ (troppo ‘libero’, forse), mentre il terzo è subiudice e ci sarà un’udienza davanti al Gup del Tribunale di Catania il 6 dicembre prossimo, infine un bando è stato sospeso inducendo l’amministrazione Bianco a licenziare la dirigente che l’aveva confezionato.

Prima di passare ai dettagli, senza tranciare giudizi di assoluzione o colpevolezza, che tratteranno le sedi appropriate, vogliamo precisare che le ‘libertà’ riscontrate negli appalti aggiudicati sono frutto del ‘caso’: casualità ‘teleologiche’ a cura dei burocrati comunali e di chi, sempre ‘casualmente’, ha beneficiato di questo ‘dono’ piovuto dal cielo.

I maligni potrebbero pensare a un ‘coscienzioso’ inquinamento per procurare vantaggio solo a determinati soggetti e impedire la libera concorrenza: cosa che non può più succedere nella Sicilia del Governo di Rosario Crocetta e nella Catania di Enzo Bianco dove la legalità e la trasparenza sono ‘valori’ irrinunciabili…

Da ciò discende automaticamente che i nostri lavori possano essere utili alle amministrazioni per correggere comportamenti amministrativi non conformi alla Legge.

Attualmente la nostra azione ha guardato alle amministrazioni di Catania e Misterbianco dove i nostri avvertimenti sulle “libertà” o sulle casualità “teleologiche”, malgrado il nostro nero su bianco, tranne in un caso, rimangono lettera morta.

Cominciamo dall’appalto aggiudicato, nel 2009, alla Puntese Diesel Service srl. Prendendo spunto da una nostra inchiesta pubblicata su Sud giornalismo d’inchiesta (“L’appalto Comunale e la perizia modificata”, è il titolo dell’articolo), col pseudonimo di Cacciatore Verde.

La stessa perizia giurata stragiudiziale viene alterata, ed il legale rappresentante della Puntese Diesel srl, Signor Amore Antonino, essendone il beneficiario diventa anche il primo sospettato, mediante l’aggiunta della lettera “C” (che non risulta in effetti presente nella perizia originale in nostro possesso e che riporta lo stesso numero di repertorio di quella prodotta nella gara!). L’aggiunta della lettera “C” serve a certificare il volume d’affari richiesto dal bando per partecipare alla gara. Infatti la falsa perizia viene inserita nella documentazione inviata al Comune per partecipare alla gara.

In quella sede dimostravamo, inequivocabilmente, che senza la provvidenziale (per la Puntese) aggiunta apocrifa della lettera “C” la Puntese diesel Service srl, non avrebbe potuto partecipare alla gara, non avendo il fatturato richiesto per concorrervi.

La doppia perizia, la tempistica di costituzione della società, la tardiva assicurazione, la stranezza dell’essere l’unica ditta partecipante ad una gara così importante e il troppo contenuto ribasso d’asta avrebbero forse dovuto allertare con maggior tempestività le funzioni delegate al controllo.

Meglio tardi che mai, la nostra inchiesta pubblicata il 29 settembre, quasi a tamburo battente, procura, mai termine si è rivelato più appropriato, alla Dirigente dell’Ecologia, nonché presidente della commissione aggiudicataria dell’appalto alla Puntese Diesel, dottoressa Anna Maria Li Destri, l’avvio delle indagini a suo carico da parte della Procura della Repubblica di Catania, con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta, di cui tutta la stampa darà notizia il successivo 4 ottobre. Accusa che, ovviamente, dovranno passare dal vaglio della Giustizia.

A margine di questa primo appalto, restano da chiarire due punti, a nostro avviso essenziali. Vediamoli.

A) Per il reato di corruzione è stata indagata solo la dottoressa Li Destri. Opinione comune e prassi accomunano sia il corrotto che il corruttore.

Nel caso in specie la presidente della Commissione di gara, dottoressa Li Destri, recepisce nella documentazione presentata per la partecipazione all’appalto, una perizia che noi abbiamo dimostrato essere falsa, ma si resta perplessi, e ci chiediamo come e chi materialmente abbia falsificato questa perizia, l’aggiudicatario Amore Antonino legale rappresentante della Puntese Diesel srl, riesca a farla franca.

B) Non sembra confacente alla tanto decantata legalità e trasparenza dell’amministrazione comunle di Enzo Bianco che si lasci la gestione, in proroga, dell’appalto alla stessa Puntese Diesel o alla fantoccia Officine Meccaniche, società inattiva, costituita alla fine di settembre, con 2.500,00 euro di capitale che a metà ottobre, con strumentale trasferimento, avrebbe dovuto subentrare all’ormai bruciata Puntese Diesel srl.

Così la Giunta Bianco consente alla Puntese Diesel Service di continuare a lucrare e drenare centinaia di migliaia di euro di risorse pubbliche, per un appalto al quale non avrebbe avuto titolo a partecipare per assenza dei requisiti richiesti, costruiti artatamente con la falsificazione della perizia.

In tal fatta basterebbe che il Comune congelasse i pagamenti con la parte di lucro della Puntese Diesel srl, erogando regolarmente le mensilità spettanti ai lavoratori.

Altro appalto che ha suscitato il nostro vivo interesse riguarda il canile comunale di Catania.

Sappiamo per certo esserci un indagine della Magistratura, i cui esiti sconosciamo totalmente. Ma siamo assolutamente sicuri che anche questo appalto è stato aggiudicato, come dire?, in modo ‘libero’….

Appalti Comunali confezionati su misura? Questo ci chiedevamo nella nostra inchiesta! Alla direzione Ecologia e Ambiente i bandi sembrano preparati da ‘sarti’ che non sbagliano una misura… Non solo. Di norma, per motivazioni quasi ‘esoteriche’ a partecipare alle gare pare sia sempre una sola ditta con ribasso d’asta praticamente inesistente…

Nel verbale del 3 maggio 2012, a colpo d’occhio, notiamo l’assenza del Cig (Codice identificativo gara) senza il quale si consente alla ditta aggiudicataria di evadere, totalmente, la tassa dovuta all’autorità di vigilanza contratti( AVC) per essersi aggiudicata la gara.

Gara a trattativa privata “multipla” per il canile Comunale che viene aggiudicata all’unica società partecipante: l’associazione NovaEntra, con un ‘astronomico’ ribasso percentuale dello 0,1 (zero virgola uno per cento!). Ad un prezzo di € 2,4975, un monumentale affare di 225.000,00 euro.

Con altro bando a valere per il 2013 e fino al 31 dicembre 2014, per un minimo di 600 cani, con le stesse “geniali” caratteristiche del bando precedente, anche questa volta “in solitudine”, l’associazione Nova Entra si aggiudica, con ribasso percentuale quintuplicato rispetto al precedente, pari allo 0,05%, ovvero 2,587 euro (si noti nonostante il ribasso sia stato quintuplicato rispetto al precedente, il prezzo di aggiudicazione è più alto): un lucroso appalto di oltre un milione di euro .

La creatività della burocrazia comunale della Direzione Ecologia del Comune di Catania si supera in goliardia, allorché l’ufficio Ecologia addetto al controllo degli scarichi accerta che “lo scarico delle acque reflue di tipo domestico derivanti dai servizi igienici e delle acque di lavaggio dei box che ospitano gli animali sono risultate, all’analisi, assimilabili a quelle di origine domestica”.

Non siamo certi di capire per bene quanto leggiamo. Gli scarichi delle acque provenienti dai servizi igienici e le acque per il lavaggio dei box che ospitano non meno di 600 cani, sono “assimilabili a quelle di origine domestica”?

Come può, il laboratorio d’analisi, assimilare a quelle di origine domestica, le acque reflue provenienti dai box, dopo che sono stati puliti? Box che ospitano non meno di 800 cani.

Non viene sfiorato da nessuna perplessità il biologo che effettua le analisi? Magari la diagnostica strumentale starata? O la sostituzione del campione esaminato?

Un’ altra Direzione comunale, l’Urbanistica e gestione del Territorio, rilascerà, ad aprile 2012, una concessione edilizia in sanatoria per l’immobile di via Villa Flaminia, n. 68, un edificio a quattro elevazioni fuori terra destinato a civile abitazione, che la NovaEntra ha adibito a canile .

Decisamente la NovaEntra sarà stata baciata dalla fortuna! Non esiste Direzione dipartimentale comunale dove le sue variegate richieste autorizzatorie non trovino accoglienza. Non si spiegherebbe altrimenti come avrebbe potuto, un’associazione privata, compiere un percorso burocratico variegato e complicato, come quello per la gestione di un canile Comunale, passando indenne attraverso ad almeno due direzioni Comunali, Ecologia ed Urbanistica, portando a termine quando si era prefissato. Una vera e propria impresa titanica.

Magari, a ben vedere, miracoli e Titáni hanno poco a che fare con quanto stiamo trattando. Solo un’imperdonabile svista dei burocrati comunali, che per la quantità delle loro retribuzioni annue pesano sulle casse comunali per milioni di euro, può spiegare che il fabbricato di via Villa Flaminia n. 68, con destinazione d’uso a civile abitazione, possa essere destinato a canile.

Dobbiamo precisare che la destinazione d’uso degli immobili è elemento rilevante e importantissimo. A secondo della destinazione d’uso, il proprietario avrà facoltà di utilizzarlo in un modo piuttosto che un altro. Se la destinazione d’uso è di civile abitazione, quel dato immobile si potrà adibire solo come unità abitativa. Se la destinazione d’uso è per attività commerciale, quel dato immobile si potrà adibire solo ed esclusivamente ad attività commerciale e mai è poi mai a civile abitazione. Un immobile che ricoveri e mantenga cani deve avere destinazione d’uso di attività commerciale.

Senza alcun dubbio se un immobile ha destinazione d’uso per civile abitazione, questa è preclusiva, ostativa e incompatibile per qualsiasi attività commerciale. A canile comunale non si può adibire a un edificio con destinazione d’uso di civile abitazione.

Per quanto esposto sopra è di tutta evidenza che il canile Municipale di Catania non sia in regola con la normativa concessoria e autorizzativa, eppure alla NovaEntra, il Comune corrisponde, illecitamente, milioni di euro di risorse pubbliche, evadendo, in qualche caso, con la responsabile complicità dei burocrati comunali, profumatamente pagati dai Catanesi, migliaia di euro di tasse dovute all’autorità vigilanza contratti (AVC) per l’aggiudicazione delle gare.

Come è possibile che nessuno dei burocrati – ripetiamo: profumatamente pagati – delle Direzioni competenti per il rilascio delle autorizzazioni non si accorgano che qualche carta ha le righe fuori posto? Può essere solo incompetenza? Può essere una svista? O c’è altro? Dobbiamo lamentare che, a distanza di 40 giorni dalla prima pubblicazione, tutto tace. Nessuno dell’amministrazione Bianco, ancora, ha ritenuto opportuno intervenire. Saranno distratti pure loro?

Il terzo e ultimo appalto di cui ci occupiamo riguarda la raccolta del 75% dei rifiuti solidi urbani di Catania, il restante 25% viene gestito direttamente dalla Direzione Ecologia e Ambiente .

L’appalto – una montagna di euro pari a 160 milioni di euro – nel 2010 fu aggiudicato all’associazione temporanea di imprese “Ipi-Oikos”, ritenuta idonea dalla commissione giudicatrice al contrario della “Dusty-Aimeri”, cui si contestava l’insufficiente quantità di attività svolta nei tre anni precedenti, pur essendo stata la stessa Dusty a gestire il servizio a Catania e in periferia fino ad allora.

Ricordiamo che la commissione che escludeva la Dusty era composta da: la dott.Anna Maria Li Destri. il dott.Valerio Ferlito e l’avv. Giovanna Muscaglione. Per questa esclusione la Dusty ha trascinato nelle aule di Tribunale la Commissione esaminatrice. Il prossimo 6 dicembre ci sarà la prima udienza.

Noi di questo appalto vogliamo studiare il bando e, senza voler anticipare nulla, saremmo propensi a dire che anche questo come l’ultimo che tratteremo, sembra “cucito addosso” dal solito ‘sarto’.

Cominciamo a dire che quel bando, approvata la legge Regionale 9/2010, era superato nelle sue linee guida, assumendo un ruolo fondamentale la raccolta differenziata, il solo modo per ridurre lo smaltimento in discarica.

Il bando andava ritirato per adeguarlo alla nuova normativa regionale. Al contrario, la dottoressa Li Destri non solo non lo modifica, ma addirittura crea le condizioni per portarlo all’aggiudicazione, malgrado fosse in contrasto, netto e insanabile, con la direttiva Europea e la normativa regionale che in controtendenza con il passato consideravano il rifiuto non come oggetto da sotterrare ma come risorsa da riutilizzare .

Ci preme sottolineare che un bando contiene le regole che la Pubblica Amministrazione fissa a tutela e garanzia della stessa amministrazione e della collettività che beneficeranno del servizio erogato.Lo studio che abbiamo fatto di tutta la documentazione sopra richiamata ci porta invece ad un risultato diverso.

Durante gli anni 2009-2013 i burocrati Comunali che predispongono i bandi alla direzione Ecologia e ambiente utilizzano una “creatività” in controtendenza, non si persegue il bene di molti, ma di pochi, dell’aggiudicatario e dei suoi amici.

Studiano alla Direzione Ecologia! E studiano tanto! Vanno alla ricerca certosina di autorizzazioni e certificazioni, magari fantasiose, purché siano in “esclusiva” di un solo partecipante alla gara. Anzi, per essere certi di non sbagliare e renderla più accessibile al “prescelto”, con la calcolatrice sommano il fatturato degli anni precedenti del futuro “aggiudicatario” così da avere la certezza di scrivere sul bando, nero su bianco, una capacità tecnica inarrivabile per l’altro concorrente, con questo sistema, perfetto nella sua semplicità alla Direzione Ecologia e Ambiente si sono costruite fortune.

Con queste premesse non siamo affatto meravigliati che la Dusty-Aimeri, sia stata esclusa a vantaggio della IPI-OIKOS per l’insufficiente fatturato nei tre anni precedenti, pur essendo fino ad allora, la Dusty, la società che aveva gestito il servizio di raccolta a Catania

Il Sergio che lavora alla OIKOS, con mansioni amministrative, è uno dei figli maschi della dottoressa Li Destri, assunto, per strana coincidenza, dopo l’aggiudicazione dell’appalto alla IPI-OIKOS .

Di OIKOS spa ci siamo già occupati in queste colonne con un pezzo che già dal titolo la dice lunga ..molto lunga: “Raccolta rifiuti a Catania/ Oikos: il ‘balletto’ dei Tfr…”

Infine, visto che in ordine di tempo la conclusione della vicenda risale a pochi giorni or sono, ci occuperemo del bando redatto dalla dottoressa Li Destri, da pochi giorni ormai ex dirigente dell’Ecologia, concernente l’appalto dei servizi di riparazione, manutenzione, lavaggio, disinfezione e ingrassaggio dei veicoli di proprietà comunale adibiti ai servizi di nettezza urbana e dei cassonetti.

Diciamo subito che il Comune di Catania, giusto il 31 ottobre scorso, ha licenziato la dirigente dell’Ecologia, dottoressa Li Destri, proprio a causa del bando sopra detto confezionato, questa la causa del licenziamento, per favorire una sola ditta. Ricordiamo pure, che la dottoressa Li Destri dai primi di ottobre dell’anno corrente, è indagata dalla Procura di Catania, per corruzione e turbativa d’asta .

Il Sindacato Fiadel, per mezzo del suo segretario, Carmelo Condorelli, aveva lamentato che alcune clausole del bando sembravano “cucite addosso” per favorire una sola ditta. In seguito a questo l’amministrazione Bianco, per disposizione dello stesso Sindaco, aveva aperto il procedimento disciplinare a carico della dirigente e il conseguente licenziamento, come si legge nel provvedimento dirigenziale del Dipartimento del Personale stante che il bando “contiene disposizioni per la selezione dei concorrenti che violano in modo sostanziale i principi di libera concorrenza, par condicio, non discriminazione e trasparenza di cui parla il codice dei contratti … si contesta di aver predisposto un bando di gara di considerevole valore economico contenente regole di selezione dei concorrenti tali da favorire l’ammissione alla gara di un solo soggetto certamente in possesso di tutti i requisiti illegittimamente restrittivi e preclusivi introdotti nel bando”

A nostro avviso si può e si deve migliorare il funzionamento delle Direzioni comunali.

Istituire un organo monocratico esperto che studi le carte degli appalti per verificare che siano conformi alla normativa, non è possibile confidare solo in qualche cane sciolto, come il sottoscritto , che solo per hobby, si legge gli affidamenti milionari e scopre quanto sopra enunciato.

Rotazione ogni 12 o 18 mesi dei funzionari e dei dirigenti di tutte le direzioni. Alcuni pare abbiano quasi messo radici alla direzione Ecologia, ma anche ad altre Direzioni si può muovere lo stesso rilievo.

 

 

Giulio Ambrosetti

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