«Attraverso la passerella vogliamo proporre una chiave di lettura diversa dai classici lustrini della moda: lhandicap sta solo negli occhi di chi guarda». Ad affermarlo è l’ideatrice della kermesse intitolata Tutti in passerella, Angela Rendo. Referente del Coordinamento nazionale famiglie disabili gravi e gravissimi per la Regione Sicilia e mamma di un ragazzo diversamente abile, Rendo ha dato vita a un evento ormai di portata nazionale. Alla sua terza edizione, Tutti in passerella avrà luogo alla Vecchia Dogana oggi, domenica 5 ottobre, alle 19.30. «Abbiamo spostato la sfilata – programmata presso il Cortile Platamone – negli spazi di via Dusmet a causa della pioggia», spiega Rendo. Che aggiunge: «Non sappiamo se in poco tempo riusciremo ad organizzare un evento perfetto ma il nostro primo pensiero è stato salvaguardare la salute dei ragazzi».
Una manifestazione attesissima da tutti i membri e le associazioni collegate al Coordinamento avrà luogo a Catania dopo la parentesi romana dello scorso anno. «Abbiamo organizzato tutto senza chiedere un euro a nessuno perché questa è la nostra politica, e siamo stati lieti di notare che molti hanno deciso di darci una mano mettendo a disposizione qualcosa che ci fosse d’aiuto nella buona riuscita della serata», precisa Rendo. Che aggiunge: «E’ tutta incentrata sui nostri splendidi ragazzi, star per una sera». Oltre trenta coppie di modelli – disabili e normodotati – sfileranno, dunque, per presentare abiti da giorno, da sera e da cerimonia, e per portare in scena uno spettacolo incentrato su «un messaggio colmo di gioia di vivere e di piena partecipazione alla vita sociale», spiega Rendo.
Tutti in passerella è una kermesse nazionale, una festa tanto attesa dai suoi protagonisti. Ma i membri del Coordinamento nazionale famiglie disabili gravi e gravissimi non si occupano sono di organizzare eventi di sensibilizzazione e di condivisione come questo.«Facciamo informazione, cercando proposte per migliorare un sistema a volte difficile. A livello nazionale abbiamo avuto vari incontri con personalità politiche per apportare migliorie, e per essere più forti cerchiamo di fare rete anche con altre associazioni», racconta Rendo. Tra le lore principali battaglie spicca quella sul riconoscimento della figura di sostegno del caregiver family. «Chiediamo solo una luce che permetta agli invisibili di uscire da questa condizione», conclude Rendo.
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