Caso sospetto di vaiolo tra i migranti: lo spettro di una malattia che fa paura

SECONDO QUANTO SI LEGGE SU VARIE FONTI, SI TRATTEREBBE DI UNA VARIANTE DELLA MALATTIA CLASSICA, SCOPERTA NELLE SCIMMIE. DETTO QUESTO NON C’E’ DA STARE ALLEGRI. ANZI

La notizia la leggiamo su vari giornali. C’è chi la enfatizza e chi la tiene ‘bassa’. In ogni caso è una notizia che merita un commento. Parliamo dell’infezione che è stata riscontrata in un soggetto a bordo di un’imbarcazione di migranti che è arrivata ieri in Sicilia. Secondo alcune fonti, tutte da confermare, si potrebbe trattare di un soggetto colpito dal vaiolo o dal vaiolo delle scimmie.

La notizia, per certi versi, è strana e preoccupante. E’ strana perché il vaiolo – una pericolosissima malattia provocata da un virus – è stata dichiarata eradicata (quindi scomparsa) dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1979. E’ preoccupante perché – se fosse accertato che si tratta di vaiolo – le nuove generazioni del nostro Paese (grosso modo, dai trentenni in giù) correrebbero gravi rischi.

Il vaiolo è una malattia che, nel passato, ha causato milioni di morti. Come già ricordato, è una patologia di origine virale con una mortalità che oscillava dal 30 al 50-60 per cento. Spesso, chi sopravviveva, restava con il volto sfigurato. In alcuni casi si rischiava di rimanere ciechi.

Si tratta di una malattia molto antica, che gli studiosi fanno risalire al X secolo avanti Cristo. Come già ricordato, nel corso dei secoli, questa malattia ha causato centinaia di milioni di morti.

Chi oggi ha passato i 50 anni ricorderà che, quando era bambino, la malattia era piuttosto temuta. Ancora nel 1967, stando ai dati dell’OMS, circa 15 milioni di persone vennero colpite dal vaiolo, che provocò oltre 2 milioni di morti.

In quegli anni partì una massiccia campagna di vaccinazione che si concluse alla fine degli anni ’70 del secolo passato. Come già ricordato, solo nel 1979 la malattia è stata considerata debellata.

Il vaiolo dovrebbe essere presente solo nei laboratori dove si studiano le malattie.

Dal 1980, dopo che la malattia è stata dichiarata eradicata, le campagne di vaccinazione sono state sospese. Prima del 1980, invece, la vaccinazione era obbligatoria per tutti.

E oggi? Come già accennato, si ritiene che la malattia sia scomparsa. ma non può essere escluso un ritorno di questa patologia.

A rischio sarebbero le nuove generazioni. Ma anche le persone che sono state vaccinate potrebbero aver perso l’immunità e, di conseguenza, potrebbero essere suscettibili all’infezione.

Oggi il vaccino non è più disponibile. O quanto meno, non è più disponibile in dosi massicce.

Chi viene a contatto con il virus, se vaccinato entro 4 giorni, potrebbe evitare la malattia, o comunque sviluppare una forma più attenuata.

Un po’ diverso il caso del vaiolo delle scimmie. L’Istituto superiore della sanità ricorda che si tratta di una rara malattia virale tipica di alcuni Paesi dell’Africa centrale e occidentale. Viene chiamata vaiolo delle scimmie perché è stata scoperta nelle scimmie da laboratorio nel 1958.

Dal 1970 il vaiolo delle scimmie è considerata una malattia che può colpire gli esseri umani. E stata osservata e studiata nel Congo. Chi è stato vaccinato contro il vaiolo classico dovrebbe avere una copertura dell’80 per cento circa.

In ogni caso – questo va detto per inciso – si tratta di una malattia pericolosa.

Redazione

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