«Non servirà a tornargli indietro la vita, ma la dignità di Emanuele Scieri non potrà mai essere scalfita». Sono le parole usate dal sindaco di Noto Corrado Bonfanti nell’annunciare il ritorno della salma del parà siracusano trovato cadavere nel 1999 nella caserma Gamerra di Pisa, e per la cui morte sono imputati una serie di commilitoni.
Ad accogliere le spoglie di Scieri c’erano anche la madre Isabella, il sindaco di Siracusa Francesco Italia, e Sofia Amoddio, la parlamentare che è stata presidente della commissione di inchiesta sul caso, il presidente dell’associazione Giustizia per Lele Carlo Garozzo, e la legale della famiglia Scieri, l’avvocata Alessandra Furnari.
La salma del parà era stata riesumata il 14 maggio dell’anno scorso per consentira una nuova autopsia. Dall’esame eseguito dalla anatomopatologa Cristina Cattaneo sono emersi elementi a sostegno della tesi portata avanti dalla procura militare di Roma e dalla procura ordinaria di Pisa.
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