Nuovi risvolti nell’ambito del caso Saguto. Il Comune di Palermo ha chiesto di costituirsi parte civile nell’udienza preliminare che vede al centro le presunte irregolarità nella gestione dei beni sequestrati alla mafia e nell’assegnazione degli incarichi di amministrazione giudiziaria da parte della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo all’epoca in cui era presieduta da Silvana Saguto, anche lei imputata insieme ad altre 17 persone.
Ma la Procura di Caltanissetta si è opposta alla richiesta avanzata dal legale del Comune di Palermo, l’avvocato Giovanni Airò Farulla. Quest’ultimo ha motivato la richiesta sostenendo che l’ente avrebbe subito un danno patrimoniale in quanto diversi beni ricadono nel territorio comunale, ma per i magistrati nisseni il Comune non ha titolo a entrare in giudizio in quanto non ci sono i presupposti per considerarlo parte offesa. Il gup Marcello Testaquatra, che sta celebrando l’udienza preliminare, deciderà nell’udienza fissata per lunedì prossimo. Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso.
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