«Buongiorno, mi chiamo Antonio Speziale e sono stato accusato della morte dell’ispettore Raciti». Pausa. «Ingiustamente». Affida a un video su Youtube la sua nuova professione di innocenza il giovane tifoso del Catania Calcio accusato e condannato in primo e secondo grado per la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti durante i disordini allo stadio Massimino, a Catania, il 2 febbraio del 2007 durante e dopo il derby Catania-Palermo. In vista dell’udienza del 14 novembre in Cassazione dove, annuncia, «i miei avvocati sperano di ottenere l’assoluzione».
Accusato ingiustamente, dice Speziale, perché lui non ha mai commesso quell’omicidio. Parla dritto alla telecamera nel breve video di 40 secondi ideato dal suo avvocato Giuseppe Lipera. «Lo so io nella mia coscienza», spiega il ragazzo, e «le carte lo dimostrano pienamente». A cominciare dal suo provvedimento restrittivo, sottolinea il legale nella pagine del suo canale Youtube che ospita il video, «annullato senza rinvio dalla Corte Suprema di Cassazione il 29/4/2008 per mancanza di indizi». «Se non c’erano prove per arrestarlo, figuriamoci per un processo – aggiunge Lipera a CTzen – Ho anche chiesto che le udienze venissero videoregistrate ma mi è stato negato. Tutti sapevano che l’Italia, vedendole, avrebbe riso».
Testimoni che cambiano la propria posizione, l’accusa che viene declassata da omicidio volontario a preterintenzionale, i 14 anni di condanna in primo grado che scendono a otto in appello, «come se una vita umana potesse valere otto anni di carcere». «Un processo che è una nefandezza», secondo Lipera, quasi una persecuzione nei confronti del giovane ultra etneo. I suoi legali hanno anche presentato un esposto, a inizio mese, per rivendicare il diritto del loro assistito a poter assistere alle partire del Calcio Catania. Proprio in quello stadio Angelo Massimino dove tutto è cominciato. Una possibilità che di recente a Speziale è stata negata due volte. Qualche giorno prima di domenica 28 ottobre, data della partita Catania-Juventus, quando il ragazzo tenta di comprare un biglietto, ma sugli schermi di Lottomatica compare la scritta Rivolgersi alla Questura. E ancora il 30 ottobre, per il match Catania-Lazio del 4 novembre. Questa volta Speziale riesce ad acquistare il ticket d’ingresso: prima fila, curva nord, settore B. Sembrava fatta e invece a casa sua si presenta la Digos a ritirare il biglietto.
Nonostante tutto, Speziale continua a ribadire la sua innocenza con ogni mezzo. «Sono pronto a dimostrarlo il 12 novembre, a Roma, davanti a tutta la stampa», annuncia nel video. In attesa della «battaglia più grande», il 14 novembre, come il giovane definisce l’udienza in Cassazione in cui i suoi avvocati «sperano di ottenere l’assoluzione». Secondo quanto ha sempre sostenuto la difesa, Raciti sarebbe morto per una fatalità: «Investito da un fuoristrada della polizia che si muoveva in retromarcia, circostanza questa che emerge, inconfutabilmente ed incontrovertibilmente, dagli atti del processo». Intanto, resta il primo piano di Speziale su Youtube che ripete «sono innocente». «Perché, se su questo caso cade l’oblio – conclude Giuseppe Lipera – i giudici hanno mano libera».
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