Al via oggi l’incidente probatorio sulle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza di Santa Croce Camerina nel giorno in cui è stato ucciso Loris Stival, il bambino di otto anni morto il 29 novembre nel Comune in provincia di Ragusa. Dell’omicidio è accusata Veronica Panarello, madre del bambino. All’udienza, al tribunale ibleo, partecipano il sostituto procuratore Monica Monego, titolare delle indagini, e i difensori degli indagati. Oltre a Panarello, è coinvolto Orazio Fidone, l’uomo che trovò in un canalone il corpo senza vita del bambino. Il cacciatore è indagato solo come atto dovuto, secondo gli inquirenti non ha alcun legame con il delitto.
«Finalmente è arrivato un momento in cui si ristabilisce l’equilibrio tra l’accusa e la difesa davanti ad un giudice terzo», sostiene Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello. Che è «più che mai decisa ad andare avanti in maniera determinata per mostrare a tutti i costi l’estraneità ai fatti che le sono contestati». L’esame dei filmati «servirà ad estrapolare tutte le telecamere di Santa Croce Camerina per fare le copie forensi e capire quindi qual è la realtà di quel giorno – prosegue Villardita – Finalmente potremo visionare non solo il cosiddetto dvd ricostruzione ma tutte le immagini». A questo approfondimento, il difensore di Panarello ne chiederà uno successivo sull’allineamento degli orari dei video che «noi abbiamo sempre contestato ed è determinante per la valutazione della mia assistita». Il perito nominato dal tribunale di Ragusa avrà 90 giorni di tempo per completare la sua relazione, la prossima udienza è stata fissata per il 26 giugno.
All’udienza – oltre agli avvocati nominati dal padre di Loris, Davide Stival – hanno partecipato il padre di Veronica Panarello, Francesco, e la zia del bambino, Antonella Stival, che hanno sempre difeso la donna. Il marito dell’indagata, dal canto suo, «ha visto cose che sono in contrasto con le affermazioni di Veronica Panarello. E resta ferma la sua decisione di non volere vedere la moglie per il momento», afferma il suo difensore Daniele Scrofani. «Quello di oggi – sottolinea – è un passaggio importante perché sarà determinante per l’esito finale dell’inchiesta. Noi per il momento non abbiamo nominato un consulente di parte, valuteremo se farlo nelle prossime settimane».
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