«Grazie ai magistrati, grazie al procuratore di Genova, grazie a tutti: mi date solo più forza». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini lancia il guanto di sfida alla magistratura aprendo in diretta social l’avviso di garanzia giunto dalla Procura di Palermo, in cui gli si contesta il reato di sequestro di persona aggravato per la vicenda della nave Diciotti, rimasta per giorni bloccata al porto di Catania.
«Non mi ritengo né un sequestratore né un eversore. E magari mi assolvono» dice ancora il ministro, riferendosi anche all’nchiesta sui 49 milioni di euro intascati dal suo partito, la Lega. Intanto la Procura del capoluogo siciliano ha trasmesso al tribunale del ministri il fascicolo d’indagine sul caso Diciotti, chiedendo ai giudici di svolgere le indagini preliminari nei confronti di Salvini.
Al fascicolo è allegata una relazione firmata dal procuratore capo Francesco Lo Voi e dall’aggiunta Marzia Sabella. I magistrati palermitani hanno modificato le contestazioni ipotizzate dalla Procura di Agrigento che, per prima, aveva aperto l’indagine contestando al ministro e al capo di Gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi anche i reati di sequestro di persona a scopo di coazione, arresto illegale, abuso d’ufficio e omissione d’atti d’ufficio, queste ultime accuse non sono state portate avanti nell’indagine palermitana. Piantedosi non risulta indagato. Il tribunale dei ministri ha ora 90 giorni per svolgere le indagini sollecitate dalla Procura.
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