‘Caso’ del ‘siluramento’ della dirigente di Polizia di Catania, Adriana Muliere: spunta la pista del riciclaggio dei farmaci

STANDO A QUANTO SCRIVE SUD PRESS, DIETRO LA BRAVA DIRIGENTE DEL COMMISSARIATO DI NESIMA, PRIMA DI ESERE TRASFERITA, INDAGAVA SU MEDICINALI E FARMACIE PER CONTO DELLA PROCURA

Vengono fuori nuovi retroscena sul ‘caso’ di Adriana Muliere, il dirigente del Commissariato di Nesima, a Catania, trasferita in frett’e furia.

Domenica abbiamo scritto che il suo trasferimento avrebbe potuto essere la conseguenza della sensibilità della dirigente di Polizia verso gli animali e, segnatamente, verso i cani randagi. Cani che sono stati soccorsi e sfamati dalla dirigente, che li avrebbe ospitati nei locali del Commissariato, suscitando le ire dei suoi superiori.

Un’altra tesi, sollevata dal senatore del Movimento 5 Stelle, Mario Michele Giarrusso, potrebbe essere legata alle indagini che la dottoressa Muliere stava svolgendo sui centri commerciali, argomento molto ‘caldo’ a Catania dove, da anni, proliferano, anche al di là delle possibilità economiche e commerciali della stessa città e del circondario.

Adesso Sud Press giornalismo d’inchiesta tira fuori una terza pista: “Una delicata indagine su strani affari che ruoterebbero attorno ai farmaci. Indagini che avrebbero raggiunto farmacie, strutture pubbliche, agenzie, depositi e di conseguenza farmacisti, medici, funzionari pubblici, depositari farmaceutici, (politici?)”.

Insomma, stando a quello che scrive Sud Press, la dirigente di Polizia, considerata molto valida, stava indagando, tra le altre cose, anche sul riciclaggio dei farmaci. Storie di ‘colletti bianchi’, insomma.

“L’indagine – leggiamo sempre su Sud Press, di soliti molto informato sulle vicende catanesi – sarebbe diretta dal Pubblico Ministero dott. Aliotta, persona serissima ed integerrima, e la dott.ssa Muliere le avrebbe coordinate come ufficiale di polizia giudiziaria, visitando veri e propri santuari del potere, acquisendo documenti, ispezionando luoghi. Un’indagine che potrebbe terremotare un pezzo di città cosiddetta bene e che crediamo abbia attivato la solita rete di protezione”.

Il vice-questore, dottoressa Muliere, non ha rilasciato dichiarazioni. Catania non è nuova a certe ‘stranezze’. Anche se questa ‘stranezza’, a dir la verità, sembra piuttosto particolare. L’accusa di aver assistito i cani randagi, ad esempio, è strana. Quale sarebbe il ‘reato’? Anzi, occuparsi dei randagi è cosa meritoria.

Sulla vicenda, come già ricordato, c’è l’intervento del senatore grillino Giarrusso. E una sua interrogazione al ministro degli Interni. E poi ci sono gli ispettori del ministero, sempre degli Interni, giunti a Catania. Vedremo cosa succederà.

 

 

Redazione

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