AVREBBERO DOVUTO ESSERE GLI ORGANI SICILIANI DEL PARTITO DEMOCRATICO A DECIDERE DI ESCLUDERE DALLE LISTE IL PARLAMENTARE REGIONALE. NON CERTO LA DIREZIONE NAZIONALE SU IMPROPRIA RICHIESTA DI LUMIA E CROCETTA
Il primo elemento che salta agli occhi, nella composizione lista del PD alle elezioni europee per il collegio Sicilia-Sardegna, è l’esclusione di Antonello Cracolici. In questa vicenda, tutt’altro che edificante, c’è la solita, immancabile anomalia tipica della sinistra siciliana di derivazione ex Pci: le decisioni romane che sovrastano l’autonomia del Partito in Sicilia.
Era così nel vecchio Pci, è continuato così nel Pds; idem nei Ds e, adesso, la storia si ripropone nel PD. Con una variazione rispetto al passato. Se prima le decisioni arrivavano direttamente da Roma, in questo caso sono state provocate e sollecitate da due personaggi che hanno arrecato e continuano ad arrecare danni gravissimi al PD siciliano e, in generale, alla Sicilia: il senatore Giuseppe Lumia e il presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Non è un caso che, negli ultimi venti giorni – ovvero il tempo che Lumia e Crocetta hanno impiegato per completare il rimpasto della Giunta regionale e per la definizione delle candidature alle elezioni europee – abbiamo registrato il blocco totale dei lavori parlamentari all’Ars, il maldestro tentativo di ridurre le retribuzioni ai dipendenti del Servizio sanitario 118 (operazione ancora in corso, non abbiamo capito se con l’opposizione o il silenzio assenso delle organizzazioni sindacali, ‘loquaci’ nei giorni scorsi e stranamente silenziose ieri), i ripetuti tentativi, da parte di speculatori, di mettere le mani sulle società che gestiscono gli aeroporti di Palermo e Catania, lo sciopero della società che gestisce il trasporto di persone e merci tra la Sicilia e gli arcipelaghi della nostra Isola e via continuando con i mille problemi che il Governo Crocetta lascia incancrenire per manifesta incapacità politica e amministrativa.
Da una parte c’è il PD nazionale che non si limita a indicare il capolista, ma entra nel merito della lista e decide ciò che, invece, dovrebbe essere deciso dagli organi regionali del Partito. Dall’altra parte ci sono due personaggi – Lumia e Crocetta – che, dopo aver indebolito il Partito in Sicilia (ricordiamo le candidature del Megafono contro il PD alle ultime elezioni amministrative), trovano ancora credito presso gli organi nazionali del PD. E che, pur non essendo riusciti a piazzare lo stesso Lumia in lista, hanno chiesto e ottenuto l’eliminazione dalla lista di Cracolici e l’inserimento in lista dell’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, nota per la sua ‘fervida’ incapacità amministrativa.
Non abbiamo alcuna intenzione di difendere Cracolici: lo attacchiamo da quando siamo in rete, non avendo condiviso mai alcuna delle sue scelte. Ma un conto è lasciar decidere ai dirigenti siciliani del PD la sua eventuale esclusione dalla lista per le elezioni europee, mentre altra e ben diversa cosa è sollecitare a Roma la sua esclusione ed ottenerla, come hanno fatto Lumia e Crocetta.
Il messaggio politico che si ricava è il seguente: nonostante i danni che Lumia e Crocetta hanno prodotto al PD siciliano e, in generale, alla Sicilia, questi due dannosissimi personaggi sono ancora in grado di condizionare e imporre scelte importanti al PD siciliano, che ieri ha dimostrato di essere a sovranità politica limitata.
La nostra non è un’interpretazione, ma una constatazione: nel momento in cui – e raccontiamo un fatto avvenuto ieri, durante i lavori della Direzione nazionale del PD – il segretario regionale del Partito Democratico della Sicilia, Fausto Raciti, chiede di farsi da parte per far posto a Cracolici e gli viene risposto di “no”, beh, è evidente che Roma sta imponendo impropriamente una scelta al PD siciliano. E lo sta facendo su input, altrettanto improprio, di soggetti che non hanno dimostrato di essere particolarmente legati allo stesso PD.
Da dove deriva il potere che ancora oggi esercitano Lumia e Crocetta nel PD? Dal fatto che le indagini a loro carico o non ci sono o, se ci sono, si non si evolvono? Dai loro rapporti nel complicato mondo degli appalti siciliani (vedi rifiuti, ma non solo)? Chi sono, in realtà, questi due personaggi? Che cosa offrono, in cambio, a Roma per esercitare questo potere di ‘persuasione’? Qual è il vero significato delle parole – pesantissime – pronunciate ieri dall’onorevole Antonello Cracolici?
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