Caso cancello, l’assessore Catania ora sporge denuncia  «Atto d’amore nei confronti dei vigili e dell’informazione»

L’assessore Giusto Catania, chiamato in causa in un recente servizio delle Iene per la vicenda del cancello abusivo del cortile sotto casa, ha deciso di sporgere denuncia: «In questa denuncia c’è la parte che riguarda la rivelazione di notizie che devono essere riservate – spiega Marco Manno,  legale dell’assessore – al cui segreto è tenuto chi ha preso parte alle indagini o le ha apprese per ragioni dell’ufficio partecipando e coordinandole. Ci penserà la magistratura a individuare chi ha commesso questo reato. Si tratta di un esposto unico perché poi questa notizia arriva alle Iene che montano un servizio a nostro avviso diffamatorio nei confronti di Giusto Catania, che esce fuori come un soggetto che nella migliore delle ipotesi è inadatto a svolgere il ruolo che ricopre, perché non si accorge neanche di quello che gli succede sotto il naso».

L’assessore dice di essersi «sentito meglio» una volta compiuto questo passo: «Questa denuncia è un atto di amore nei confronti della città e della polizia municipale di Palermo – afferma l’assessore Catania – perché penso che poche unità che hanno condotto delle indagini in modo un po’ allegro non possono inficiare il lavoro di 1500 persone oneste della municipale. Un atto d’amore anche nei confronti della libera informazione, che non può essere confusa con il tentativo di buttare discredito nei confronti di una persona. Mi sono comportato da cittadino modello e ho riferito alla Procura della Repubblica quelli che ho individuato come abusi, come reati, e per questa ragione da ieri non sono più arrabbiato». 

In un video poi il titolare dell’Ambiente e della Mobilità spiega le ragioni della sua decisione: «Faccio un appello alle testate giornalistiche e a tutti gli utenti di Facebook che hanno trasmesso il video de Le Iene a trasmettere quest’altro che abbiamo fatto noi che dura più o meno quanto quello del programma su Italia Uno. Può apparire lento o noioso perché la buona informazione può sembrare più noiosa del sensazionalismo. Da oggi non parlerò più di questo cancello – ha concluso Catania – attendo di essere convocato da un magistrato». 

Stefania Brusca

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