«Un’operazione di trasparenza e legalità», come la definisce lo stesso sindaco Orlando dove il Comune spera di recuperare circa 15 milioni di euro. Si tratta del recupero delle somme, mai pagate dagli assegnatari di una casa popolare, riferite alle spese condominiali, agli affitti e anche alle utenze. Infatti, l’amministrazione comunale ha deciso di inviare 1450 ingiunzioni di pagamento a 450 famiglie. Così facendo, dicono dalle parti di Palazzo delle Aquile, le casse del Comune potrebbero essere rimpinguate con somme assai ragguardevoli e che negli anni non si è riusciti a recuperare.
Ad intervenire è lo stesso assessore comunale Giuseppe Mattina che afferma come «i morosi siano appena il 9 per cento degli assegnatari (in totale circa 5.000) a dimostrazione del fatto che il sistema nel suo complesso funziona». Però di fatto la platea dei soggetti che non pagano rimane comunque alta.
Dal Comune dicono anche che le somme varierebbero da 430 euro, dovute al mancato versamento della quota condominiale, ad oltre 65 mila euro, nel caso di coloro che una volta ottenuta l’assegnazione della casa non hanno mai pagato. Se si pensa che il dato che salta di più agli occhi è quello di una famiglia che addirittura non paga dal lontano 1989, cioè da 29 anni.
E ciò malgrado «la revoca dell’assegnazione dell’immobile – dicono dal Comune – non è prevista per morosità e quindi gli uffici possono soltanto tentare il recupero coattivo delle somme, attraverso l’iscrizione a ruolo delle cartelle e la compensazione con eventuali servizi e contributi erogati dal Comune stesso». Come dire che il Comune, di fatto, non può togliere l’immobile a chi lo ha assegnato, malgrado non paghi quanto dovuto.
Invece, dal versante delle regolarizzazioni relative all’occupazione degli immobili popolari, l’amministrazione comunale ha proceduto alla firma della prima determina che, in applicazione della legge regionale 8/2018, ha permesso proprio ad una famiglia di «occupanti» di regolarizzare la propria posizione e vedersi assegnata una casa popolare nel quartiere «Medaglie d’Oro». Allo stesso tempo è partita anche la prima iscrizione a ruolo per un’altra famiglia che, invece, da anni non paga i canoni di locazione della casa popolare che gli è stata assegnata a Bonagia.
«Si tratta di due provvedimenti diversi – afferma il sindaco Leoluca Orlando – ma che vanno nella stessa direzione: quella di mettere ordine e ricondurre a piena legalità la situazione degli alloggi
popolari in città. Da un lato favorendo la regolarizzazione di quanti hanno i requisiti per essere assegnatari e dall’altro perseguendo coloro che già hanno una casa popolare ma pensano di potervi rimanere a spese della collettività. Entrambi sono provvedimenti di giustizia ed equità sociale».
Sul fronte delle regolarizzazioni, sono circa 800 le famiglie che hanno fatto richiesta per poter aver assegnata la casa che occupano. Gli uffici hanno controllato le prime 40 domande e per 25 famiglie è stata avviata l’assegnazione. Per altre 15 al momento non si è potuto procedere perché gli occupanti non hanno potuto fornire prove del fatto che l’occupazione sia iniziata prima del 31 dicembre 2017,
requisito richiesto dalla normativa vigente.
Gli uffici stanno vagliando, inoltre, la possibilità di acquisire ogni tipo di documento, che non sia una solo un’autocertificazione che permetta di dimostrare la data di prima occupazione degli immobili, «proprio perché – dicono dal Comune – vogliamo favorire la fuoriuscita da una condizione di irregolarità e, finalmente, il patrimonio Erp cittadino sia pienamente e legittimamente utilizzato con un beneficio per tutti».
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