Carrà perde pezzi: si dimette l’assessora Alecci Elezioni a Motta Sant’Anastasia partita aperta

A poco più di due mesi dalle Amministrative, la giunta del sindaco di Motta Sant’Anastasia Anastasio Carrà perde pezzi. E se dalle parti del primo cittadino, figura di punta della Lega nel Catanese, si tende a sminuire l’importanza dell’accaduto, c’è invece chi vi rintraccia nuovi sintomi di una crisi della maggioranza uscente che tiene ancor di più i giochi aperti in vista del 28 aprile. In realtà, la rumba al Comune si ballava già da qualche settimana. Con il susseguirsi delle voce su un passo indietro di Maria Giovanna Alecci, assessora-consigliere subentrata a Candida Fassiolo nel 2017. Chi le aveva lasciato il posto aveva dovuto mollare dopo l’approfondimento di MeridioNews sulle intercettazioni legate allo scandalo 12 apostoli all’arresto del santone Pietro Capuana. Lunedì scorso è arrivata al protocollo la lettera di dimissioni di Alecci, anche lei come Fassiolo eletta nelle file del candidato battuto da Carrà nel 2014, Daniele Capuana, anche lei come Fassiolo poi transitata a supporto di Carrà.

L’amministrazione Carrà, dopo la bufera sulla setta di Motta Sant’Anastasia dal decisivo peso politico decisivo in cittàsi era riassestata pur non potendo contare sulla maggioranza in consiglio. Poi l’avvicinarsi della scadenza elettorale, e l’avvio del gioco di riposizionamenti che, sperano soprattutto i rivali, toglie il sonno al sindaco. L’ex assessora Alecci – che non ha abbandonato la carica di consigliere – motiva però la sua decisioni senza far cenno a ragioni politiche. «Solo motivi personali», ribadisce a MeridioNews provando a tirarsi fuori, senza però tagliare la testa al toro, anche dal tiro incrociato delle voci sul suo futuro politico. Solo un mese fa Alecci scriveva su Facebook: «Ho fatto la scelta di sostenere l’amministrazione e ne sono soddisfatta. In maniera chiara e inequivocabile sarò a fianco del sindaco Anastasio Carrà da sostenitrice o da candidato consigliere». Ora, a dimissioni fresche, né il suo supporto al primo cittadino, né l’eventuale salto della quaglia trovano diretta conferma: «A queste domande non posso rispondere – dice Alecci – per ora guardo solo alla mia situazione personale. Sul mio futuro politico non so ancora pronunciarmi». 

Posizione ermetica che fa il paio con il ventilato avvicinamento a uno dei due avversari di Carrà in campo. Il quadro politico mottese sembra infatti già abbastanza definito. Le crepe in maggioranza non fanno poi che far crescere le motivazioni dei contendenti. Al sindaco – oggi responsabile provinciale enti locali della Lega, un tempo sostenitore della senatrice Pd Valeria Sudano – contenderanno la poltrona il rivale di sempre Danilo Festa e il consigliere uscente Natale Consoli. Il primo, volto della battaglia anti-discarica candidatosi alle Regionali con Claudio Fava, punta ad andare oltre la sinistra con la lista civica Immagina; il secondo, centrista supportato dal deputato Ars Luca Sammartino e dalla stessa Sudano (da cui Carrà si è traumaticamente allontanato) con un passato fra i Moderati in Rivoluzione del berlusconiano Gianpiero Samorì, si è già preso il ruolo di terzo incomodo di peso. 

Alecci, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe mollato Carrà proprio per avvicinarsi a quest’ultimo contenitore. Nulla di sicuro, ma per il sindaco pare comunque cambiare poco. «Sono dispiaciuto, certo – risponde Carrà a MeridioNews – ma rispetto la sua scelta libera e non ho nulla da aggiungere sulle sue intenzioni che non conosco». Il primo cittadino di Motta pensa invece a tuffarsi rapidamente nella campagna elettorale: «Votiamo per la prima volta con il maggioritario, il quadro si semplifica anche se la data delle elezioni è più vicina di quanto pensassimo. Ora pensiamo a organizzarci al meglio, la lista è fatta». Un dubbio, in realtà, c’è ancora: se presentare un simbolo civico o quello della Lega così come in tanti, nel partito, gli chiedono. «Salvini mi ha dato l’ok, vedremo – dice Carrà – non ho ancora deciso».

Francesco Vasta

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