Politica

Caro voli: si discute, si polemizza, ma per tornare a casa serve ancora svenarsi. E che fine ha fatto l’accordo con Aeroitalia?

L’anno scorso di questi tempi, per un biglietto aereo da Malpensa a Catania durante le festività natalizie servivano non meno di trecento euro. Adesso, dopo le iniziative della Regione, le continue polemiche che puntuali si ripresentano sotto Pasqua e in vista di ponti, feste comandate e ferie estive, pure. Una battaglia iniziata da lontano, quella del presidente Renato Schifani, che del contrasto all’aumento indiscriminato delle tariffe si era iniziato a occupare praticamente subito dopo la sua elezione. tuttavia con risultati piuttosto altalenanti.

La soluzione tampone ideata dalla Regione, che rimborsa parte del biglietto dei residenti, infatti, nel tempo ha mostrato le sue lacune, una su tutte: è un capitolo che va costantemente rifinanziato. E questo è stato uno dei punti contestati da Confconsumatori, che con il suo vicepresidente, Carmelo Calì, in una nota da una parte ha ben accolto l’annuncio di aumento della percentuale del rimborso annunciata da palazzo d’Orleans, augurandosi che sia significativa, dall’altra ha sottolineato i disguidi più frequenti. Tra questi: la mancanza di tempi certi nella ricezione del rimborso, indipendentemente dalla disponibilità finanziaria messa in campo dalla Regione, le difficoltà sul portale per i cittadini non muniti di Spid o carta d’identità elettronica e soprattutto l’incertezza per i voli a partire dal prossimo 1 gennaio, visto che il decreto è in vigore fino al 31 dicembre 2024.

Il problema più increscioso, tuttavia, al di là delle considerazioni riguardo la specifica misura, è che negli ultimi due anni sul fronte delle compagnie aeree poco o nulla è cambiato. Simulando l’acquisto di un biglietto da Milano Malpensa a Catania con date di andata e ritorno 23 e 29 dicembre, a cavallo dunque delle festività, si può infatti notare che, giusto per fare qualche esempio, servono almeno 303 euro, il prezzo più economico, offerto in questo caso dalla compagnia Ryanair, seguita da WizzAir, che invece offre biglietti a 341 euro. In entrambi i casi, tra l’altro, il biglietto d’andata, cioè quello verso la Sicilia, costa quasi il triplo di quello del ritorno. Prezzi che scendono a 248 euro – nel caso di Ryanair – se anziché partire da Malpensa si sceglie di farlo da Orio al Serio, Bergamo. 267 euro, invece, il costo per andare da Milano-Bergamo a Palermo. Nella simulazione fatta da MeridioNews tuttavia, abbiamo scelto sempre la soluzione più economica, indipendente da orari e con un solo bagaglio piccolo al seguito, è chiaro che nel caso delle compagnie “low cost” – le virgolette sono un obbligo, in questo caso – basta un trolley o scegliere il posto a sedere, per fare lievitare ulteriormente i prezzi.

Più accessibile, invece, partire da Roma: con Ryanair i costi si aggirano attorno alle 120 euro andata e ritorno verso Catania e più o meno la stessa cifra se invece si intende ritornare a Palermo. Persino Ita, inavvicinabile se si torna da Milano, diventa un’opzione percorribile, anche se ci si aggira attorno ai duecento euro, ma in questo caso il bagaglio è incluso, così come la scelta del posto a sedere. Tutte tariffe al netto dello sconto-rimborso della Regione, che ammonta al 25 per cento del prezzo complessivo del biglietto per tutti i residenti, con un’integrazione di un ulteriore 25% per invalidi al 67%, studenti e possessori di Isee inferiore a 15mila euro. E Aeroitalia? Come si comporta la compagnia aerea voluta in Sicilia dal presidente della Regione proprio per arginare in regime di concorrenza l’escalation dei prezzi?

Pur spuntando la casella “Residenti in Sicilia” sul sito della compagnia, per volare da Bergamo a Catania e ritorno, dal 23 al 29 dicembre, armati solo di bagaglio piccolo, servono ben 539 euro, equamente divisi tra volo di andata e volo di ritorno. Più alla mano invece Palermo, 389 euro. Servono invece 404 euro per andare e tornare da Comiso. Circa 140 euro, sempre andata e ritorno, invece, se a Catania o Palermo si torna da Roma. Anche in questo caso, sempre scegliendo la soluzione Basic, senza posto assegnato. Insomma, non una grande soluzione, in via definitiva, visto che persino Ita, spesso la più costosa, riesce ad avere prezzi più bassi. Va inoltre considerato che siamo nella prima metà di novembre e c’è ancora tempo per trovare le soluzioni meno onerose tra quelle proposte. È lecito pensare che il mese prossimo il caro voli sarà ancora più caro.

Gabriele Ruggieri

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