Il braccio di ferro continua. Ryanair e governo italiano sono sempre più ai ferri corti. Dopo avere sancito la diminuzione delle tratte da e verso la Sardegna per il prossimo inverno, Ryanair minaccia anche la Sicilia. Parole, quelle dell’amministratore delegato della compagnia aerea irlandese Michael O’Leary, che al momento restano tali, ma che ancora una volta portano a galla i malumori di Ryanair nei confronti del decreto promosso da Roma per garantire prezzi calmierati per i cittadini. Secondo O’Leary l’offerta della compagnia per quello che riguarda i voli nazionali «risentirà dello stupido decreto tariffe del governo. Dopo la Sardegna, dove abbiamo ridotto i voli del 10 per cento quest’inverno toccherà alla Sicilia. I voli che prima avevano destinazioni domestiche grazie al decreto avranno destinazioni internazionali».
Dichiarazioni che per il Codacons risultano «una vera e propria ribellione alle leggi italiane, e una dichiarazione di guerra al nostro Paese con l’aggravante di ricorrere a minacce e ritorsioni, come il taglio dei voli per Sicilia e Sardegna, che finiranno per danneggiare unicamente gli utenti italiani del trasporto aereo». Tanto che il comitato a difesa dei consumatori chiede tanto al ministero quanto all’Enac di avviare «approfondimenti urgenti circa le decisioni assunte da Ryanair contro il decreto sulle tariffe, arrivando a valutare, qualora ne sussistano i presupposti, la sospensione di tutte le autorizzazioni a operare presso gli scali italiani concesse a Ryanair».
A gettare acqua sul fuoco ci prova Ita Airways, un’altra delle compagnie maggiormente imputate degli aumenti indiscriminati delle tariffe in date strategiche. «Manterremo o addirittura aumenteremo il numero dei voli per la Sicilia, in particolare per Catania e Palermo, da Fiumicino e da Linate, e per la Sardegna – dichiara il direttore generale dell’ex compagnia di bandiera Andrea Benassi in un’audizione al Senato – Abbiamo garantito la massima disponibilità a capire quali sono le metodologie migliori per garantire l’applicazione puntuale del decreto asset sul caro-voli, non ci tiriamo indietro minacciando la riduzione di operativo o di voli come qualcun altro ha minacciato o implementato. Garantiremo tutto l’operativo necessario».
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