Caro presidente Crocetta, per piacere, non mescoli il suo nome con quello di Rita Borsellino

Il presidente della Regione, lo scorso anno, appoggiava Lumia e Cracolici contro la leader di Un’Altra storia alle primarie pe ril centrosinistra di Palermo.

Questa non è una difesa di Rita Borsellino. Perché Rita Borsellino si sa difendere da sé. Questa è soltanto una precisazione dettata dalla dignità delle cose. Perché anche i fatti hanno una propria verità e una propria dignità.

La prima cosa da dire è che il signor Rosario Crocetta da Gela dovrebbe evitare di straparlare di Rita Borsellino. Parli dei suoi amici di Gela, parli dei suoi amici dell’Eni, parli del Muos strumento di “pace”, dei suoi amici americani. Ma tenga fuori Rita Borsellino.

La memoria ci salva sempre. Noi ricordiamo perfettamente cosa è stato Crocetta a Gela. Lo ricordiamo molto bene. Ricordiamo l’Eni, il pet coke e altro ancora. E ricordiamo, anche, con chi si è schierato Crocetta alle primarie del centrosinistra per il Sindaco di Palermo nella primavera dello scorso anno. Si è schierato con Giuseppe Lumia, Antonello Cracolici e l’allora presidente della Regione, Raffaele Lombardo.

Ricordiamo tutto, di quei giorni. Lumia e Cracolici, ferrei sostenitori del Governo regionale di Raffaele Lombardo, all’inizio non erano contro la candidatura a Sindaco di Rita Borsellino. Sarebbero stati anche d’accordo. A un patto: che Rita Borsellino si schierasse a favore dell’accordo tra il Pd e il Governo Lombardo. Ma Rita Borsellino, persona serie, disse “no”.

Ricordiamo che, in quei giorni, la stragrande maggioranza della base del Pd chiedeva il referendum interno al Partito. Per far decidere a iscritti, militanti e simpatizzanti del Pd se schierare o meno il Partito con il Governo Lombardo.

In quel momento, tra il Pd di Cracolici e Lumia e il Governo Lombardo c’erano “lavori in corso” (leggere affari). Avallati da Roma. E, quindi, il referendum, come un celebre matrimonio, non s’aveva da fare…

Lumia e Cracolici, alle primarie del centrosinistra di Palermo, candidarono Fabrizio Ferrandelli. Questo perché Rita Borsellino, come già ricordato, si rifiutava di avallare gli intrallazzi del Governo Lombardo.

Che faceva, allora, Crocetta? Appoggiava Ferrandeli, quindi Cracolici, Lumia e il Governo Lombardo. Contro Rita Borsellino. Questi sono i fatti, Incontrovertibili.

Ma c’è di più. La scorsa estate, quando Crocetta si è candidato alla presidenza della Regione, nelle sue lista sono finiti personaggi riconducibili a Lombardo. Del resto, la candidatura di Gianfranco Miccichè, in accoppiata con Lombardo, è nata proprio per ostacolare Nello Musumeci, che altrimenti avrebbe vinto.

Crocetta ha vinto le elezioni grazie a Miccichè e a Lombardo. Tant’è vero che, in tante cose, la continuità tra il suo Governo e il Governo Lombardo è sotto gli occhi di tutti.

Un esempio per tutti: la presenza di Marco Lupo a capo della gestione dei rifiuti in Sicilia. Un personaggio, Marco Lupo, che esemplifica e sintetizza i rapporti tra Crocetta, Lombardo e quella parte del Pdl catanese che, sottobanco, lo ha votato alle elezioni per la presidenza della Regione.

Questo è Crocetta. Questo è il Governo Crocetta. I risultati sono la continuità nella gestione dei rifiuti, la continuità nella gestione dell’acqua, sempre nelle mani dei privati. La continuità con tanti dirigenti generali della Regione nominati da Lombardo e lasciati al proprio posto da Crocetta. Il già citato Marco Lupo è solo uno dei tanti dirigenti generali confermati.

Oggi, sempre per la cronaca, registriamo la continuità del Governo Crocetta con il Governo Lombardo nella vicenda Muos di Niscemi.

Questi sono altri fatti, Incontrovertibili. Oggi Crocetta chiede cos’ha fatto Rita Borsellino, eurodeputata, contro il Muos. Una interrogazione parlamentare all’Ue, decine di comunicati stampa. Che cosa poteva fare di più? 

Con la sfacciataggine – che è la vera misura della sua vita pubblica – il presidente della Regione cerca di scaricare sugli altri le proprie insufficienze. Ma il gioco ormai è stato ‘sgamato’. Anche la presenza di Ingroia alla conferenza stampa di oggi pomeriggio non migliora la sua situazione. semmai appanna l’immagine di Ingroia.

Che cosa ci facciano con Crocetta due magistrati come Nicolò Marino e Antonio Ingroia, gran persone per bene, non riusciamo proprio a capirlo. Poco male: lo spiegheranno un giorno – a partire dai fatti che abbiamo sommariamente illustrato – gli stessi Marino e Ingroia.

 

 

 

 

Redazione

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