Il 300 per cento in più da pagare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il caro energia continua a mietere vittime in ogni settore. L’ultimo sfogo è quello di Alfio Leonardi, titolare della storica pasticceria Donna Peppina, attiva dal 1924 a Zafferana Etna, in provincia di Catania alle pendici del vulcano. Leonardi ha deciso di rendere pubblica la bolletta aderendo all’iniziativa di Fipe-Confcommercio Bollette in vetrina, obiettivo accendere i riflettori sulla drammatica situazione che stanno vivendo i pubblici esercizi con bollette di gas e luce triplicate rispetto ad un anno fa.
«A luglio 2021 abbiamo pagato poco più di 2000 euro, quest’anno il 300 per cento in più pari a quasi 9000 euro. Occorrono 300 euro al giorno per pagare l’energia elettrica. Ci sentiamo delle vittime dopo le difficoltà della pandemia tra chiusure e problemi che abbiamo cercato di contrastare – spiega Leonardi – Sono costi non sostenibili, non si riesce a gestire con serenità un’azienda, anche se lavora, perché c’è un aumento di tutti i prodotti del nostro settore ma in particolare l’energia. Noi siamo un’attività stagionale che lavora molto in estate. Stiamo cercando di affrontare il problema pagando ma stiamo valutando l’impatto dei mesi invernali. Tra le varie soluzioni c’è la chiusura nei prossimi mesi, concentrandoci solo nel periodo estivo. Non abbiamo abbastanza forze per affrontare queste problematiche. Speriamo che la federazione si farà portavoce di questo problema e che il prossimo governo prenda in mano questa situazione con i fatti e non con le parole». Nei giorni scorsi erano arrivate anche le denunce dello storico bar Prestipino, a Catania, e della pasticceria Spinella, attività che si trova di fronte la villa Bellini, sempre nel capoluogo etneo.
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