Carini, la maggioranza teme il dissesto La giunta ribatte: «Inutile fare drammi»

Al comune di Carini il bilancio consuntivo 2015 tarda ad essere approvato e le polemiche non si fanno attendere. Questa volta, però, il colpo di scena sta nel fatto che a confermare le criticità del documento contabile, dopo la prima bocciatura del collegio dei revisori dei conti, è un consigliere di maggioranza, Luca Senapa, capogruppo di Azione Popolare. «Mi dispiace comunicare – afferma Senapa in un video pubblicato su Facebook – che entro questa settimana il comune dichiarerà il dissesto finanziario. La situazione è gravissima e i debiti sono tanti».

Senapa non vuole attribuire colpe alla giunta, ma allo stesso tempo difende il consiglio comunale perchè “in questi giorni si è detto che l’assemblea non ha avuto il coraggio di approvare questo bilancio, in realtà il problema è che i revisori dei conti hanno dato parere negativo al bilancio presentato dalla giunta e pertanto il documento contabile non può essere approvato dal consiglio».

Le cause che hanno portato alla decisione del collegio dei revisori, secondo Senapa, starebbero nel mancato rispetto del Patto di Stabilità e nelle incongruità tra entrate e uscite, con un preponderanza delle seconde. A replicare alle dichiarazioni del consigliere comunale è l’assessore al Bilancio Vincenzo Alamia, che è anche vicesindaco, indicato dallo stesso movimento politico di Senapa. «Non si poteva pretendere che in dieci mesi questa amministrazione fosse in grado di risolvere tutti i problemi degli ultimi anni», dice Alamia. «Sapevamo quello a cui stavamo andando incontro e abbiamo proposto questo piano di bilancio perché altrimenti non avremmo potuto procedere all’accertamento dei residui degli attivi e passivi del 2014». 

I contrasti non si limitano al bilancio. Anche sul piano di riequilibrio che l’amministrazione ha predisposto non mancano i dissensi. Per Senapa «I tempi sarebbero ormai scaduti, mentre Alamia sostiene di avere avuto l’ok dal Ministero. L’assessore precisa che la giunta attuale ha ereditato le passività lasciate dalle precedenti amministrazioni e afferma che «Anche se il comune dovesse essere commissariato, noi avremmo comunque la coscienza a posto: abbiamo già cominciato a pagare i creditori».

Alamia non perde la fiducia, crede ancora nel sindaco ed esorta i consiglieri di maggioranza a fare lo stesso: «Il rischio del dissesto c’è sempre stato, ma i segnali positivi ci sono stati. Siamo riusciti a diminuire i debiti con la Tesoreria e con il Credito Siciliano, passando da 6 milioni di euro a 4,7 milioni. Di certo – conclude il vicesindaco – non siamo stati con le mani in mano».

Marco Tranchina

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