Da giorni nel carcere di piazza Lanza a Catania, i detenuti protestano per le condizioni in cui sono costretti a vivere a causa delleccessivo affollamento della struttura. Per far sentire anche allesterno il loro dissenso battono rumorosamente,a mezzanotte, pentole e posate contro le sbarre delle loro celle. A fronte di una capienza di circa 150 detenuti, ne ospita oltre 500. Non è la prima volta che protestano, ma nulla finora è cambiato.
Le condizioni delle carceri italiane è degna dei Paesi del Terzo Mondo (non a caso, i suicidi abbondano) come spesso denunciato da Salvo Fleres, Garante dei diritti dei detenuti:”Esprimo piena solidarietà a detenuti di Piazza Lanza che stanno svolgendo una composta azione di protesta contro il gravissimo fenomeno del sovraffollamento presente in quel carcere ed in molti altri della Sicilia. L’iniziativa dei reclusi non stupisce affatto – afferma l’ex senatore – a causa della note problematiche legate alla conduzione di quella struttura che presenta profonde anomalie.
Le stesse sono state oggetto di numerosi provvedimenti della Magistratura di Sorveglianza, in parte disattesi dalla direzione, soprattutto in materia di assistenza sanitaria. Nei prossimi giorni presenterò – annuncia Fleres – un dettagliato dossier riguardante Piazza Lanza e chiederò al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria di accertare quanto é già stato oggetto di una relazione inviatagli circa due settimane or sono. Cosi stando le cose non c’é da stupirsi se a Piazza Lanza qualcuno si suicida ma, stranamente, non sono disponibili – è la denuncia – i rilievi video del luogo nell’ora e nel giorno in cui il suicidio é stato perpetrato”.
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