Caravaggio e Antonello da Messina contesi per G7 Da Sgarbi ai politici: «Chi vuole li veda a Siracusa»

Da qualche giorno a palazzo Corvaja a Taormina i visitatori possono viaggiare attraverso i siti Unesco dell’Italia e della Sicilia. Basta indossare gli smartglasses e, tramite la realtà aumentata, navigare nei luoghi riconosciuti patrimonio dall’umanità. Il tutto è possibile grazie alla mostra Unesco Sites/Italian Heritage and Arts che verrà ospitata anche nei giorni del G7. Ecco perché da più parti si chiede di alzare l’asticella: portare fisicamente alcune delle opere più importanti conservate nell’Isola. 

E mentre ieri il governatore Rosario Crocetta ha annunciato che verrà esposto Il ritratto di ignoto marinaio di Antonello da Messina, è scontro aperto sul trasferimento de Il seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio, custodito a Siracusa. «Non si deve muovere da qui», alzano le barricate alcuni consiglieri comunali del capoluogo aretuseo, insieme allo storico Paolo Giansiracusa, pronto a «formare una catena umana» per impedirlo. E a dargli manforte, dai microfoni di Fm Italia, è stato addirittura Vittorio Sgarbi: «Ridicolo – ha detto – Taormina basta a se stessa, non c’è bisogno di prendere un’opera dalla bella Siracusa e depauperarla. Chi vuole, vada a vedere il quadro a Siracusa». Il che, a detta del critico d’arte, vale anche per l’Annunciazione di Antonello da Messina, pure questo custodito a Siracusa e di cui si era ipotizzato il trasferimento. 

A chiedere, anche attraverso un’interrogazione al sindaco, che il Caravaggio non si muova da Siracusa sono stati in particolare i consiglieri comunali Salvo Sorbello e Cetty Vinci. «L’opera – spiegano – è stata dipinta da Caravaggio proprio nella nostra città in onore della sua santa patrona, per essere collocata sull’altare della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro». Attualmente è esposta a Santa Lucia alla Badia, ma la richiesta è che torni nuovamente nella chiesa di Santa Lucia al Sepolcro dove, secondo Sorbello, sarebbe dovuta rimanere. «Il dipinto – sottolinea – è particolarmente delicato in quanto sottoposto a lunghi restauri, per questo motivo non deve essere trasferito», accusa.

Della stessa opinione è anche lo storico Giansiracusa che fa notare come «l’opera è stata ridipinta per oltre il 50 per cento» e come «per la restante parte si sta polverizzando». La paragona a una sindone, «un’immagine sbiadita e in buona parte rifatta» e accusa che anche «solo sfiorarla è un danno», motivo per il quale ha chiesto la mobilitazione della cittadinanza contro il presunto viaggio a Taormina: «Invece di difenderla la mandiamo in giro per fiere e mercati? Nessuno la tocchi», ha scritto su Facebook. Giansiracusa si è dichiarato pronto a bloccare il presunto trasferimento, anche formando una catena umana insieme ad altre associazioni, studiosi e ricercatori. Protesta alla quale sono pronti ad aderire anche gli stessi consiglieri Vinci e Sorbello: «Non ci appare opportuno privare per diversi mesi di quest’opera, proprio mentre Siracusa festeggia i 2750 anni dalla sua fondazione. Siamo fermamente convinti che a spostarsi debbano essere i fruitori delle opere, non i capolavori», aggiungono.

Chi invece insiste per il trasferimento è il curatore della mostra allestita a Palazzo Corvaja, Roberto Celli. «L’Adorazione del Bambino e il Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio sono capolavori assoluti, come lo sono L’Annunciata e il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina. Ospitarli alla mostra Unesco Sites/Italian Heritage and Arts sarebbe qualcosa di meraviglioso».  Secondo Celli «valorizzare il patrimonio artistico culturale italiano custodito in Sicilia, in occasione di un appuntamento internazionale come quello del G7, è un’occasione irripetibile. Taormina sarà il centro del mondo e qui confluiranno i capi di Stato più importanti del Pianeta, le delegazioni e i mass media di mezzo Mondo. È quindi un’occasione unica per far conoscere queste opere di straordinaria bellezza che sono fruibili a tutti, ma che non tutti conoscono, e un’occasione di pubblicità per i musei che le custodiscono durante l’anno. Rivolgo – continua Celli – questo appello al presidente Crocetta e al suo assessore alla Cultura affinché si spendano per questa occasione che la Sicilia ha davanti a sé».

Salvo Catalano

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