Dalle 12 del 30 dicembre alle 12 del 7 gennaio a Catania i botti sono vietati. È l’ordinanza firmata dal primo cittadino Enzo Bianco allo scopo di tutelare «la sicurezza e la pubblica incolumità». Un documento che era stato richiesto da Catania bene comune e dalle associazioni animaliste che, nei giorni scorsi, lamentavano «la mancanza di sensibilità» dell’amministrazione comunale. Collegando la misura contro i fuochi artificiali al benessere degli animali domestici, per i quali il rumore delle esplosioni è deleterio.
A essere interessati dall’ordinanza sindacale sono tutti «i detentori di materiale pirotecnico non titolari di licenza né autorizzati all’attuazione di manifestazioni pirotecniche in luoghi pubblici». Ovviamente il divieto non si limita ai fuochi d’artificio, ma riguarda anche «petardi, mortaretti e artifici similari». E non solo in luoghi pubblici (come strade e piazze), ma anche in ambienti privati, come le abitazioni dei catanesi. Le violazioni sono punite con multe che vanno dai 100 ai 500 euro.
«Un risultato importante per la città di Catania», dice Matteo Iannitti, promotore insieme a Catania bene comune dell’ordinanza. «La forza di fuoco – si legge nel documento comunale – può essere aggravata dall’uso di ordigni illegali e di armi da fuoco» che, nella confusione generale, vengono usate «approfittando della difficoltà di distinguere tra spari legali e spari illegali», continua il testo dell’amministrazione. Che aggiunge una speranza: «Ci si appella al senso di responsabilità individuale e alla sensibilità collettiva».
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