Personale sanitario in affanno e genitori esasperati. È questa la situazione che viene fuori dagli ambulatori vaccinali di Zafferana Etna, dove centinaia di utenti da giorni fanno i conti con lunghe file alle quali si è aggiunta anche una sorpresa amara. Un disservizio messo nero su bianco da cartello affisso in fretta e furia nella tarda mattinata di oggi: «Il laboratorio resta chiuso fino a data da destnare per la grave mancanza di personale». Il testo, refuso ortografico compreso, è comparso dopo un travaglio di ore che per gli utenti era iniziato addirittura alle cinque di mattina. Ossia quando i genitori hanno deciso di mettersi in fila davanti al presidio per riuscire a ottenere le vaccinazioni, così da arrivare al 10 settembre con la certificazioni in regola. In base alla nuova legge Lorenzin che impone nuovi obblighi di immunizzare i minori da 0 a 16 anni.
Nel Comune etneo gli unici giorni in cui è possibile usufruire del servizio sono martedì e giovedì, ma solo di mattina. Nelle vicinanze, inoltre, sono stati soppressi i laboratori di Aci Bonaccorsi e Santa Venerina. Una doppia chiusura che di fatto ha aggravato la mole di utenti. «Ero già andato la scorsa settimana al centro di Zafferana e ho trovato centinaia di persone, quindi ho deciso di tornare questa mattina seguendo le indicazioni che mi avevano dato. Ovvero la presenza di una lista cartacea in cui prenotarsi dalle 5 di mattina». Il racconto fatto a MeridioNews è quello di un cittadino, che ha voluto testimoniare quanto vissuto in prima persona. «Ero il quindicesimo e alle 8.30, cioè l’orario di apertura, non era ancora arrivato il medico: così la struttura non ha aperto».
Dopo ore nel limbo sono aumentare stanchezza e confusione con le notizie che iniziavano a rincorrersi. «Qualcuno ha chiamato l’Asp – racconta il papà – e hanno risposto che tutto doveva essere regolarmente aperto, non avendo informazioni in merito». Il gruppo di cittadini, molti dei quali con bambini al seguito, non ha desistito continuando ad aspettare l’arrivo del camice bianco. «Alle 9.15 un uomo ha però deciso di chiamare i carabinieri per segnalare un presunto caso di interruzione di pubblico servizio». Insieme ai militari, arrivati poco dopo in via dei Giardini, a interessarsi della vicenda anche i vigili urbani del comando locale.
«Ci hanno detto che il medico era in malattia ma a mancare era anche l’infermiera che effettua normalmente la vaccinazione». Ma quello che ha fatto imbestialire le persone, tra bambini che piangevano e genitori messi alle corde, è stata la mancanza di una comunicazione ufficiale da parte dei vertici dell’azienda sanitaria. Dopo due ore la situazione è rimasta uguale, almeno fino all’orario di pranzo, quando finalmente è comparso un cartello, senza però nessun elemento che possa indicarne la provenienza, con il messaggio che indica l’assenza di personale e la chiusura temporanea del laboratorio.
Sulla vicenda cerca di fare chiarezza Franco Luca, direttore sanitario dell’Asp di Catania: «La gente deve capire che per iscrivere i propri figli a scuola basta un’autocertificazione, che loro stessi possono presentare per indicare l’avvenuta prenotazione. Poi la vaccinazione vera e propria deve essere fatta entro il 30 marzo. Ci stiamo organizzando con le scuole e potenzieremo gli ambulatori con aperture straordinarie pensate anche per i genitori che durante la settimana sono a lavoro». Ma come si potrà superare il problema della prenotazione? «Potranno fare tutto tramite una app a cui stiamo lavorando e con un numero verde. Ci stiamo organizzando per non impazzire, noi e i cittadini».
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