Rieccolo. La strategia di Filippo Drago è chiara: mettere «sotto stress» i dirigenti della Lega catanese a ogni occasione utile. E qui l’occasione è ghiotta. Perché, dopo il diktat del commissario regionale Stefano Candiani («Abbiamo aperto il tesseramento – ha dichiarato pochi giorni fa a MeridioNews – chi sarà iscritto potrà parlare per conto del partito e dire di esserlo. Chi, invece, ne sta fuori potrà solo millantare posizioni»), per il sindaco di Aci Castello sventolare una tessera del Carroccio è uno spasso. Per averla, Drago ha utilizzato il sistema informatico centrale della Lega, che fornisce al richiedente una tessera da socio sostenitore per l’anno 2018.
Quella di Drago porta il numero 078257, e reca la data del 7 settembre 2018. Il documento che testimonia l’avvenuto tesseramento è firmato direttamente dal leader nazionale Matteo Salvini. Si apre con un «Caro amico Filippo Maria» e si chiude con i «cordiali saluti» del ministro dell’Interno. Eppure, i saluti di Fabio Cantarella sono tutt’altro che cordiali. «L’ha presa online – commenta il coordinatore locale dei salviniani a MeridioNews – be’, online può prenderla anche Angelino Alfano». Il riferimento, per nulla casuale, all’ex ministro dell’Interno è una prima frecciata a Drago, che fino a qualche anno fa ha militato per l’appunto nel Nuovo centro destra alfaniano.
«La tessera emessa dal computer – continua Cantarella – è una tessera da socio sostenitore, che è una posizione più sfumata rispetto al militante, perché non vota ai congressi di ogni ordine e non contribuisce all’organizzazione delle iniziative». Secondo l’assessore all’Ambiente di Catania, l’iscrizione di Drago non potrà essere confermata nei «circoli fisici». Perché l’atteggiamento del primo cittadino castellese, che da mesi non lesina siluri sulla stampa anche al commissario regionale Stefano Candiani e all’ex deputato Angelo Attaguile, violerebbe una norma del codice etico leghista in base alla quale il dibattito interno «non si fa sui media». «Drago dice di rappresentare la vecchia guardia della Lega in Sicilia – conclude Cantarella – ma ha fatto la prima tessera il 7 settembre 2018».
In ogni caso, il tesseramento 2018 non dovrebbe condurre i salviniani verso un congresso, per lo meno non in tempi brevi. I dirigenti avrebbero deciso che la base verrà chiamata ad esprimersi nel 2019, così da testare l’assiduità e l’impegno dei nuovi tesserati nel vivere la vita di partito. «Solo chi si comporterà da vero militante – è il ragionamento di fondo – verrà confermato l’anno prossimo e potrà dunque votare ai congressi». Una scrematura che, nelle speranze della classe dirigente locale, dovrebbe scoraggiare l’arrivo di orde di riciclati, che pure secondo molti sarebbero nelle vicinanze della porta.
Se permane, e anzi si estende, lo scontro Cantarella-Drago, una posizione meno arrembante è quella del sindaco di Motta Sant’Anastasia Anastasio Carrà. «Candiani – spiega – mi ha contattato e abbiamo avuto un confronto. Faccio parte della Lega e non sono un iscritto online, la tessera mi è stata consegnata dal responsabile organizzativo Maurizio Ferro». Anche Carrà, qualche mese fa, aveva assunto posizioni critiche verso i catanesi. Ora però il suo rapporto con il partito sarebbe migliorato. «Con Drago ho condiviso qualche passaggio – aggiunge – ma non sono mai stato lontano dalla Lega. Esiste una sola linea politica, e in Sicilia è quella tracciata da Candiani: quella è la mia posizione».
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