Cannizzaro, dietrofront sui furbetti del cartellino «Attività svolte in azienda non si segnaleranno»

Una «cosa che capirebbero anche persone di media intelligenza». Ma che ha avuto bisogno di un apposito documento per essere chiaritaIl riferimento è alla circolare contro i cosiddetti furbetti del cartellino, diramata nelle scorse settimane dai vertici dell’azienda ospedaliere Cannizzaro di Catania e adesso puntualizzata con una nota del direttore generale Angelo Pellicanò. Lo stesso che aveva risposto seccamente ad alcune domande di MeridioNews sulle modalità con cui il nosocomio si era allineato al decreto della ministra Marianna Madia contro i timbratori seriali e gli assenteisti nei posti di lavoro. La prima versione del documento, firmato da Pellicanò e dal direttore amministrativo Rosario D’Ippolito, disponeva che «l’allontanamento, anche temporaneo per qualsiasi motivo dall’unità dove il dipendente presta servizio, deve essere attestata». 

In poche ore a farla da padrone al Cannizzaro sono stati gli interrogativi. Stando alla nota infatti medici, sanitari e dipendenti sarebbero stai obbligati a diversi passaggi dei loro badge nelle macchinette, anche quando si spostavano all’interno dello stesso ospedale. Da un polo all’altro, ma anche all’interno dello stesso edificio, come accade spesso, ad esempio quando un urologo sale le scale verso Nefrologia per una consulenza. O, almeno in teoria, anche quando un medico veniva chiamato al pronto soccorso. Disposizioni eccessivamente rigide, almeno secondo il personale, ma non per il direttore Pellicanò che aveva replicato: «Se un medico deve andare in un altro reparto per una visita non dovrà timbrare». Nonostante, nella not scritta, rimanesse il riferimento agli allontanamenti «per qualunque motivo». 

Il chiarimento sulla circolare è arrivato con la nota del 2 settembre scorso. «Si chiarisce che qualsiasi attività svolta all’interno dell’azienda non necessità di formale imputazione a titolo di servizio esterno». Medici e sanitari potranno quindi spostarsi all’interno dell’ospedale senza dover prendere in mano i loro badge. Lo stesso vale per «consulenze per altri reparti e accompagnamento dei pazienti». La nota – firmata dal solo Pellicanò e non dal direttore amministrativo D’Ippolito – aggiunge: «Viceversa qualsiasi attività svolta per questioni di servizio che comporti l’allontanamento dall’azienda, anche per brevi periodi, deve essere inserita nell’apposita procedura di rilevazione». Il tutto con la causale di «servizio esterno» e successivamente «validata dal responsabile del personale interessato». La stessa prassi, insomma, utilizzata fino a prima della contestata circolare.

Dario De Luca

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