Fiaccolate, sit-in, lettere e preghiere. A Canicattì, in provincia di Agrigento, c’è una vera e propria mobilitazione in corso per scongiurare la chiusura dell’Oratorio Don Bosco, che sorge accanto alla parrocchia di Maria Ausiliatrice. Un luogo di incontro per tanti giovani e non che ha svolto in questi anni una vera e propria funzione sociale in un paese che non offre più di tanto.
Nonostante l’attaccamento dei canicattinesi al centro, lIspettoria Salesiana Sicula ha deciso di chiuderlo. A nulla finora sono servite le lettere e le raccolte di firme inviate a Catania. Tanto che, adesso, i parrocchiani con tanti giovani in prima fila, hanno deciso di rivolgersi direttamente a Roma: non solo alla sede centrale dei salesiani, ma anche a Papa Francesco.
“Abbiamo preparato una petizione che stiamo cercando di fare arrivare all’Ispettoria centrale e ai collobarotari di Papa Francesco, nella speranza che si possa bloccare la chiusura dell’oratorio- dice Don Lorenzo a LinkSicilia- l’Ispettoria Salesiana sicula ci ha comunicato che già da settembre sarà tutto finito. Ci dicono che la decisione sia legata all’età avanzata dei padri salesiani. Ma siamo convinti che una soluzione si potrebbe trovare”.
A Canicattì, a dire il vero, circolano anche alcune voci ‘maliziose’ secondo cui i l’Ispettoria salesiana sicula vorrebbe chiudere l’oratorio per poi magare vendere i terreni, che magari sarebbero pure edificabili.
Possibile che lo spirito del business possa oscurare quello di Don Bosco?
Abbiamo provato a contattare la sede dell’Ispettoria sicula, ma finora, non abbiamo avuto fortuna.
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