Un protocollo d’intesa e un atto di indirizzo per rafforzare la candidatura del percorso arabo-normanno di Palermo a Patrimonio mondiale dell’Unesco. Sono questi i provvedimenti che la giunta Orlando ha messo in campo con due delibere che prevedono l’istituzione di una serie di perimetri denominati «buffer zone», le aree vicino ai monumenti che saranno dotate di vincoli di tutela particolarmente stringenti: pedonalizzazioni (come a San Giovanni degli Eremiti), maggiore decoro urbano, cura del verde presente (come a Palazzo dei Normanni e nella deturpata piazza Indipendenza), eliminazione dei cassonetti a favore della raccolta differenziata porta a porta, e così via.
Le aree monumentali coinvolte nel capoluogo sono 19: Palazzo Reale, Cappella Palatina, San Giovanni degli Eremiti, Santa Maria dell’Ammiraglio (nota come la Martorana), San Cataldo, la Cattedrale, la Zisa, la Cuba, Ponte dell’Ammiraglio, Castello a Mare, Castello di Maredolce e Parco della Favara, Santa Maria della Maddalena, la Magione, la Cuba Soprana e la piccola Cuba, Santa Maria dell’Incoronata, San Giovanni dei Lebbrosi, Santo Spirito, Santa Cristina la Vetere, il Castello dell’Uscibene. Su queste aree sono già in vigore le prescrizioni dei Piani Particolareggiati Esecutivi, strumento esecutivo del piano regolatore, che è in corso di aggiornamento. Tutti i beni candidati, inoltre, sono vincolati dal Codice per i Beni culturali e il Paesaggio.
Sono due le tipologie di buffer zone individuate dopo la visita degli ispettori Unesco dello scorso settembre. La buffer zone di primo livello include: Palazzo Reale, Cappella Palatina, Cattedrale e San Giovanni degli Eremiti con un percorso stradale che parte da corso Re Ruggiero e parte di corso Tukory, prosegue per piazza Indipendenza, piazza del Parlamento, via Generale Cadorna, via dei Benedettini, piazza dei Beati Paoli, piazza Sett’Angeli fino a corso Alberto Amedeo. Sempre al livello uno si trovano le chiese di San Cataldo e della Martorana (che includono via Maqueda, corso Vittorio Emanuele, piazza Pretoria con Palazzo delle Aquile, piazza Bellini, via Calderai, Discesa dei giudici), la Zisa (con via Perpignano, piazza Principe di Camporeale, via degli Emiri, via Edrisi e via Eugenio l’Emiro) e il Ponte dell’Ammiraglio (incluse via Oreto, viale dei Picciotti, corso dei Mille, via Decollati, via Tiro a Segno, via Macello). Le buffer zone di secondo livello coincidono con le aree del centro storico prossime ai monumenti. Con il protocollo d’intesa, infine, Palazzo delle Aquile stanzia la sua quota parte di 115mila euro per il piano di gestione. Al protocollo hanno aderito Regione, Ars, Ministeri dell’Interno e dei Beni culturali, comuni di Monreale e Cefalù, Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, Fondazione Sicilia e Fondazione Federico II. Al comitato di pilotaggio partecipano anche le diocesi di Palermo, Cefalù e Monreale e l’eparchia di Piana degli Albanesi.
Intanto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è stato nominato presidente del comitato di pilotaggio, che si è insediato ufficialmente oggi. L’elezione si è svolta presso la sede dell’Assessorato regionale ai Beni culturali. Erano presenti l’assessore Antonio Purpura, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone, l’assessore regionale al Turismo, Cleo Li Calzi, l’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, i rappresentanti dell’Unesco, del Fondo per il culto, della Fondazione Sicilia e della Fondazione Federico II. «Grazie per questa designazione – ha commentato Orlando -. Ringrazio tutti, in particolar modo i sindaci di Monreale e Cefalú. Per me è un onore ricevere questo incarico e vivo la designazione come un servizio per una causa giusta. Questo meraviglioso sito è già considerato da tutti un patrimonio mondiale dell’intera umanità». L’ente che si occuperà del piano di gestione in qualità di organo esecutivo sarà la Fondazione Unesco Sicilia.
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