«È una campagna elettorale pesante, a oggi non ho le autorizzazioni per i gazebo e attendo quelle per i manifesti, con un danno di immagine rispetto agli altri candidati notevole: anche sulla stampa ci si occupa dei candidati che forse fanno più notizia e hanno apparati strutturati forti, non lo trovo corretto. Rivendico parità dei diritti e non quote rosa. Sono arrivati a tagliarmi dalle foto dei confronti con gli altri, credo abbiamo un problema culturale: se arrivo per ultima non mi aspettano, se arriva in ritardo un uomo, invece…». È lo sfogo di Nadia Spallitta, unica candidata donna per lo scranno di Palazzo delle Aquile, avvocato e vicepresidente del consiglio, prima indipendente per Idv e poi per il Pd, attivista ambientalista e ora in corsa con una lista dei Verdi.
«Ho sempre espresso stima per Orlando ma credo ci sia un tempo per tutto», dice. «Rivendico i miei otto anni di impegno per questa città, ho una visione diversa da quella attuata negli ultimi 30 anni, basta con l’assistenzialismo – aggiunge – penso alla creazione di orti urbani, consultori e biblioteche per le periferie, delle biennali strutturali, a un recupero del centro storico e un aumento della ricerca – sostiene la candidata – e invece ci ritroviamo un’emergenza abitativa quadruplicata, una povertà che arriva al 46%, un Pil tra i più bassi di Italia, un’evasione scolastica che arriva in alcuni quartieri al 40% e una gestione delle società partecipate obsoleta che non contempla l’utilizzo di energie rinnovabili. Palermo ha una pressione fiscale altissima, i bilanci si sono fatti grazie a un aumento di oltre 200 milioni di euro di tasse. Le risorse ci sono, ma non capisco perché non utilizzare la progettazione e i fondi europei. Chi governa ha una visione della città che è condizionata dai partiti tradizionali che hanno ingolfato la macchina comunale. Ma Palermo è anche una città metropolitana».
Spallitta è critica anche sul tram: «Invasivo, ha costi elevati e ha deturpato la bellezza, il deficit Amat viaggia tra i 12 e 14 milioni di euro, a questa città serve un trasporto leggero». E sulla futura squadra di governo non fa nomi, ma dice: «Sicuramente ci sarà un assessorato che si occuperà della riorganizzazione della macchina comunale e della sicurezza. È impensabile che quest’anno abbiano chiuso mille artigiani, la micro impresa e la sicurezza del turismo vanno garantiti, purtroppo i cittadini sono abituati ad accontentarsi, ma i diritti fondamentali vanno riconosciuti».
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