Un camion dal peso orientativo di 500 quintali in transito lungo il viadotto Himera dell’autostrada Palermo-Catania, chiuso a causa della frana che lo ha colpito ad aprile e attorno al quale sono partiti i lavori di ripristino. È quanto ha immortalato in un video il deputato regionale del Movimento cinque stelle, Giancarlo Cancelleri. «L’episodio – afferma Cancelleri – è di una gravità inaudita, e in ogni caso la Regione non può chiamarsi fuori, sia che abbia autorizzato gli spostamenti dei mezzi delle imprese che si occupano dei lavori, mettendo di fatto a rischio delle persone su un ponte di cui ancora nessuno ha accertato la stabilità, sia che questi spostamenti siano avvenuti senza autorizzazione. E in questo caso la Regione sarebbe responsabile per mancato controllo». «Il progetto di demolizione prevede che il viadotto Himera sia utilizzato come viabilità di cantiere», replica l’Anas.
Secondo i grillini non sarebbe l’unico caso. Il sindaco di Caltavuturo, Domenico Giannopolo, ha denunciato dalla sua pagina Facebook «il passaggio di mezzi pesanti, pesantissimi, leggeri ed ultraleggeri». E anche di auto blu. «In questo senso – dice Cancelleri – ci sono arrivate parecchie segnalazioni». I deputati del Movimento cinque stelle chiedono spiegazioni. «Se la Regione sorvola a cuor leggero su questi spostamenti – affermano – vuol dire che ritiene la carreggiata Catania-Palermo sicura, e, a questo punto, non si spiega perché non si sia fatto nulla per accertare la cosa aprendola immediatamente al transito in doppio senso di marcia: si sarebbe evitato di mandare in malora centinaia di imprese e in pezzi il fegato di decine di migliaia di siciliani e, soprattutto, si sarebbe evitato di realizzare una bretella che a questo punto sarebbe inutile».
I deputati hanno annunciato che comunicheranno quanto accaduto all’Anas e che invieranno il video alla Procura competente. E approfittano per criticare anche quello che definiscono «il mancato rispetto del cronoprogramma dei lavori. A parte il fatto – sottolineano – che le imprese non stanno lavorando giorno e notte, come sbandierato ai quattro venti dalla Regione, ci sembra, ad occhio e croce, che tutto si stia facendo tranne che rispettare la tabella di marcia».
L’Anas ha risposto con una nota nella quale viene spiegato che «sulla carreggiata in direzione Catania, a monte e a valle del tratto crollato, i mezzi delle imprese accedono in quanto l’area è come da progetto destinata allo stoccaggio del materiale necessario alle lavorazioni e per smaltire quello proveniente dalle demolizioni». Un passaggio, sottolineano i vertici dell’azienda, che non è paragonabile «ad un transito h 24 di mezzi pesanti e veicoli leggeri». Il viadotto, viene garantito, «è monitorato in continuo per valutarne gli spostamenti anche sotto carico, sia per la sicurezza dei lavoratori, sia per iniziare a studiare gli effetti, sul viadotto stesso, dell’appoggio del viadotto da demolire».
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