Da un lato la Confcommercio Catania. Dall’altro la società di gestione dell’aeroporto etneo Sac. In mezzo, le votazioni per eleggere il nuovo presidente della Camera di commercio catanese e la figura di un misterioso onorevole regionale che entrerebbe a gamba tesa nella già complessa elezione promettendo posti di lavoro. È la polemica che in questi giorni si sta consumando a Catania, in un botta e risposta rigorosamente online. Tutto comincia con la scarsa sintonia tra i consiglieri che rappresentano le diverse categorie produttive e le continue fumate nere a Palazzo della Borsa. In corsa Domenico Bonaccorsi di Reburdone, presidente di Confindustria Catania, e Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons.
Domenica scorsa, dopo una nuova giornata di votazioni fallite, la Confcommercio Catania affida alla sua pagina Facebook una grave denuncia: «Appreso che dodici consiglieri hanno già firmato le dimissioni che nella sostanza bloccano l’attività del consiglio camerale, a poche ore di distanza, un onorevole regionale, eroico rappresentante dell’antimafia di comodo, ha contattato uno dei dodici consiglieri dimissionari offrendogli un posto nel consiglio di una società dell’aeroporto in cambio del ritiro delle dimissioni». Un eventuale «voto di scambio», lo definisce l’associazione dei commercianti, che non sarebbe nemmeno il primo. «Cosa si nasconde dietro la vicenda camerale, forse interessi sul futuro dell’aeroporto?», chiede Confcommercio.
Pronta è arrivata la risposta della Sac, che «smentisce categoricamente» qualsiasi legame tra il rinnovo del vertice della Camera di Commercio etnea e la stessa società. «Come è noto, la Sac è impegnata in un importante programma di investimenti e di crescita del traffico a vantaggio dello sviluppo del territorio e certamente non partecipa al processo in atto finalizzato alla ricostituzione dellente camerale», si spiega in una nota. La stessa in cui la società rifiuta la sua partecipazione in qualunque «gioco di potere» e minaccia di ricorrere ai propri legali.
«È una strana dichiarazione quella della Sac, che noi non abbiamo mai nominato – risponde a CTzen Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia – Tanto rispetto per l’ingegnere Gaetano Mancini (amministratore delegato Sac, ndr) ma sembra quasi excusatio non petita, accusatio manifesta». La società di gestione dell’aeroporto etneo, insomma, si sarebbe sentita chiamata in causa da un riferimento generico a «una società dell’aeroporto», come scritto su Facebook da Confcommercio.
Sullo scontro con i rappresentanti degli industriali all’interno dell’ente camerale, Agen sottolinea la sua buona fede: «Al momento del mio insediamento avevo una maggioranza bulgara e uno dei primi atti fu stringere un’intesa con Confindustria per il bene della città». Intesa che oggi sembra già incrinata. Ma sul dettaglio più grave di tutta la vicenda, non si sbilancia: «Il nome dell’onorevole? Lo faremo a suo tempo. Non è ancora il momento».
[Foto di gnuckx]
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