Rifiuti pericolosi declassificati con la complicità di un laboratorio d’analisi, così da potere essere scaricati in una discarica non autorizzata a riceverli. È l’accusa rivolta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo all’impresa A&G srl, attiva a Camastra, in provincia di Agrigento. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Palermo e la guardia di finanza di Agrigento hanno eseguito il sequestro di oltre due milioni di euro tra beni immobili, quote societarie e contanti, riconducibili a Donato D’Angelo, Salvatore e Calogero Alaimo, Alfonso Bruno e Pasquale Di Silvestro. Eseguite anche perquisizioni domiciliari a casa degli indagati.
L’inchiesta dei magistrati palermitani nasce nel marzo 2014. Anni in cui gli inquirenti hanno recuperato elementi sufficienti a ricostruire quello che è ritenuto il modus operandi dell’impresa. L’accusa principale è quella di traffico illecito di rifiuti. Secondo gli investigatori, l’A&G sarebbe riuscita a ottenere la declassificazione dei rifiuti, così da ricevere spazzatura da più parti d’Italia nonostante la mancanza di autorizzazioni. Per fare ciò l’impresa avrebbe usufruito di risultati d’analisi artefatti da un laboratorio di Catania.
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