Cronaca

Caltanissetta dice addio all’antenna Rai più alta d’Italia: abbattimento entro luglio, ma i cittadini si oppongono

Uno dei simboli dell’identità industriale italiana ed europea è destinato a scomparire. Si tratta dell’antenna Rai di Caltanissetta, per decenni riferimento delle telecomunicazioni nazionali e, con i suoi 286 metri, struttura più alta d’Italia. Inaugurata nel 1951 sulla collina di Sant’Anna e dismessa nel 2004, l’antenna potrebbe essere abbattuta entro metà luglio. A confermarlo sono stati il sindaco Walter Tesauro, l’assessore Calogero Adornetto e un cartello affisso nei pressi della torre. Il costo dell’operazione, a carico di Rai Way spa, è di 360mila euro, ma ciò che pesa davvero è il valore simbolico e culturale dell’opera. Stando alle informazioni in nostro possesso, saranno tre le aziende che si occuperanno della dismissione del traliccio: insieme alla ITC, ci sono la Eco Solution, società siciliana specializzata nello smaltimento e riciclaggio di rifiuti pericolosi e speciali, e la Benzoni.

Negli anni si era parlato di salvaguardare e recuperare la struttura, integrandola in un parco tecnologico, con percorsi didattici e un punto panoramico sul capoluogo nisseno. «Il nostro obiettivo è chiaramente quello di mantenere la struttura», spiega a MeridioNews Giovanni Lacagnina, promotore del progetto Visit-Caltanissetta, nato per valorizzare il patrimonio culturale dell’entroterra siciliano. «Non stiamo parlando soltanto di ferro che crolla – aggiunge – ma di un altro pezzo del patrimonio identitario siciliano che viene perso». A sostegno della battaglia per la salvaguardia del traliccio è attivo un comitato civico, mentre online è stata lanciata una petizione che ha raccolto circa mille firme. Lunedì, inoltre, è stata organizzata una mobilitazione sulla collina di Sant’Anna, con la partecipazione di associazioni come Legambiente, Wwf e Italia Nostra.

Il rischio abbattimento per la torre in ferro non è, però, nuovo. Già in passato la Rai aveva avviato progetti di smantellamento poi bloccati nel 2012, quando la Soprintendenza di Caltanissetta e l’assessorato regionale ai Beni culturali dichiararono l’area bene di interesse culturale. La Rai si oppose all’apposizione del vincolo, ricorrendo al Tar nel giugno 2024, ma senza successo. Oggi, però, le carte sul tavolo sono cambiate, con quel vincolo che sarebbe stato rimosso, dando di fatto il via libera all’intervento di Rai Way, che ha prodotto una relazione tecnica segnalando problemi di stabilità strutturale e rischi per la sicurezza. Dubbi, però, sono stati sollevati dai cittadini sull’imparzialità di questo documento, redatto su incarico della stessa società romana. Per questo, cittadini e associazioni chiedono una nuova perizia indipendente che possa stabilire quanto sia effettivamente ancora solida la struttura. Negli scorsi anni, era stato proprio il comitato Parco antenna Sant’Anna a farsi avanti per chiedere di acquisire la proprietà dell’area. Un modo per superare l’immobilismo della Regione e dello stesso Comune di Caltanissetta che, pur avendo avviato delle trattative per l’acquisto dell’antenna, ricevendo dalla Rai un’offerta di cessione a titolo gratuito, ha poi deciso di rimandare la proposta al mittente, per evitare di sostenere i costi successivi.

Recentemente, un video pubblicato su TikTok, in cui un giovane tenta di scalare la torre, ha acceso ulteriori riflettori sul degrado strutturale: l’arrampicatore ha mostrato tratti arrugginiti della struttura, decidendo di desistere. La demolizione non avverrà con smontaggio: verrà installato un tirante collegato a un argano che, messo in trazione, farà collassare l’antenna su se stessa dopo il rilascio dei due tiranti esistenti. Secondo le dichiarazioni del Comune, rimarrà una traccia della torre, forse un fascio di luce o una ricostruzione simbolica per ricordarne la presenza.

Nella foto una cartolina degli anni ’50 – fonte gruppo Facebook Antenna RAI di Caltanissetta

Dario De Luca

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