Il Comune di Caltagirone dichiara guerra aperta a chi non smaltisce correttamente i rifiuti. Le prime ad essere pizzicate mentre sporcavano la città della ceramica sono state dieci persone che – forse inconsapevoli dell’occhio delle telecamere di sorveglianza – abbandonavano rifiuti ingombranti nelle aree destinate alla raccolta differenziata. Materassi, divani, mobilia e cassette di frutta marcia accanto ai cassonetti per l’immondizia urbana. Tutto materiale che lì non ci dovrebbe proprio stare. Particolare di cui però i cittadini inquinatori parevano non curarsi. Per questo, dopo essere stati identificati grazie alle immagini che ritraevano il loro aspetto e le targhe delle automobili, i colpevoli sono stati sanzionati dalla polizia municipale con multe dai 100 ai 600 euro.
Misure d’eccezione per episodi che nella cittadina calatina sono più una consuetudine. Per tentare di arginare il fenomeno dei rifiuti speciali abbandonati per la strada e di sacchetti e spazzatura fuori dai cassonetti, l’amministrazione comunale ha deciso di piazzare dieci videocamere tra il centro storico e la città nuova. A Caltagirone, infatti, è attiva la raccolta differenziata obbligatoria con raccolta porta a porta in centro e conferimento nei cassonetti nelle zone più esterne. «L’azione di sorveglianza ci ha permesso di individuare i trasgressori e sanzionarli a norma di legge, per tutelare i siti di interesse, ma anche l’intero territorio», spiega il tenente Giuseppe Brulicchio del comando della polizia municipale di Caltagirone. Il sistema di videosorveglianza, attivo dal 10 settembre, ha già permesso ai vigili di identificare numerosi colpevoli. Cittadini «giovani e meno giovani – precisa il tenente – anche se la maggior parte si aggira tra i 40 e i 50 anni».
Un’abitudine, quella di creare cumuli di rifiuti abusivi, ingombranti e non, purtroppo abbastanza diffusa in città, soprattutto «nella parte più nuova», spiega Brulicchio. Anche se «i cittadini hanno a disposizione diversi mezzi per smaltire a norma di legge». Per disfarsi di rifiuti speciali, infatti, chi risiede nel Comune di Caltagirone ha due possibilità. Rivolgersi a due numeri di telefono – uno verde e uno fisso – tramite cui è possibile «prendere un appuntamento in una delle giornate dedicate a questo servizio – assicura il tenente – Gli addetti ritirano il materiale direttamente sotto casa». Oppure ci si può recare in un «apposito centro di raccolta, poco fuori città, dove conferire questo tipo di scarti». Da non confondere con l’isola ecologica, di cui Caltagirone è provvista all’interno dell’area ospedaliera Gravina, ma in cui «è fatto divieto assoluto di conferire rifiuti ingombranti e pericolosi», come si legge sul sito della Kalat ambiente spa, società che si occupa della gestione integrata dei rifiuti nell’area del Calatino (ato CT5).
Informazioni, queste, facilmente reperibili online sul sito della stessa Kalat ambiente, assicurano dal comando della polizia municipale. Ma di cui i cittadini dovrebbero essere già a conoscenza perché «l’amministrazione comunale si impegna a diffondere tra la cittadinanza i servizi a disposizione, con avvisi pubblicati regolarmente sul sito web e una campagna informativa capillare», afferma il tenente. Nessuna scusa, quindi, per chi invece trasgredisce la legge, sporcando la città ai danni di residenti e turisti.
A Caltagirone è quindi aperta la caccia ai trasgressori. La polizia municipale anticipa che si sta valutando l’ipotesi di ampliare il numero delle telecamere di sorveglianza sparse in città. «In pochi giorni abbiamo già ottenuto ottimi risultati», afferma Brulicchio. Anche se, i cittadini non sono tutti sporcaccioni. E in molti hanno già imparato la lezione. «In centro è bastato mettere i cartelli che avvisano della presenza delle telecamere per ridurre notevolmente il fenomento», spiega il tenente. In periferia, invece, «è ancora diffuso, ma contiamo di arginarlo in breve tempo grazie alle sanzioni».
[Foto di Jacopo Ferrario]
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