Quattro giorni fa il cadavere di un uomo sulla cinquantina è stato ritrovato a Caltagirone, in un bosco di contrada Semini. Il corpo era stato mutilato della testa e delle braccia. Ora – come scrive l’agenzia di stampa Ansa – c’è una prima, concreta pista investigativa. L’ipotesi è che quel tronco appartenesse a un bracciante agricolo rumeno di 51 anni. La sorella, che vive in Romania, ha infatti denunciato la scomparsa dell’uomo, che a quanto pare lavorava in una fattoria, forse in nero. La donna non ha notizie del fratello da novembre. Prima di allora, a quanto pare, i due si sentivano per telefono tre o quattro volte al giorno. Sarebbe riuscita anche a mettersi in contatto con i carabinieri.
Frattanto la procura di Caltagirone, in assenza di certezze, ipotizza l’uso dell’esame comparativo del dna. «Sarà – dice all’Ansa il procuratore capo Giuseppe Verzera – un punto di partenza importante perché ci permetterà di dare un impulso importante alle indagini e cercare di ricostruire personalità e frequentazioni della vittima». L’autopsia, eseguita da Francesca Berlich, non avrebbe contribuito a far luce sul caso.
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