Il puzzle del centrosinistra continua a frammentarsi: dopo Italia Viva di Renzi, in Sicilia arriva pure Azione di Carlo Calenda. L’appuntamento per il lancio ufficiale è fissato per il 13 dicembre a Palermo, ma nelle scorse settimane sono già arrivate le prime adesioni: ex Pd delusi dal nuovo corso del segretario Zingaretti e affatto convinti dalla ditta renziana Sammartino-Faraone-D’Agostino.
«Le nostre priorità sono sanità e scuola. Ditemi chi è più meridionalista di noi». Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi, è il principale riferimento per la nascita e la crescita della nuova formazione. Ma a che serve un altro piccolo partito nel centrosinistra? «Un partitino non serve – spiega a MeridioNews – un partito sì, che sappia parlare agli scontenti. Per questo il nostro obiettivo è raggiungere percentuali importanti, altrimenti abbandoneremo il progetto».
Per farlo si parte da una rete di amministratori locali, con epicentro Palermo e la sua provincia. Da qui arrivano, ad esempio, il sindaco di Isnello Marcello Catanzaro, il consigliere comunale di Palermo Giulio Cusumano e quello circoscrizionale Fabio Pernice. E ancora i consiglieri comunali di Isola delle Femmine Giuseppe Caltanissetta e di Petralia Sottana Fabio Di Ganci. E sono palermitani anche altri due fondatori di Azione in Sicilia: Mila Spicola, insegnante e storica dirigente del Pd in Sicilia, per cui è stata anche candidata alle ultime Europee; e Federica Tarantino, segretaria uscente del circolo Pd Palavicino-Zen.
Ma anche in Sicilia orientale qualcosa si muove. Aderisce ad Azione Francesco Italia, sindaco di Siracusa fino a qualche giorno fa, quando una sentenza del Tar ha terremotato la politica siracusana rimandando una parte dell città alle urne, avendo evidenziato irregolarità alle ultime Amministrative. E folgorato da Calenda è stato anche Lanfranco Zappalà, vicepresidente del consiglio comunale di Catania, da 30 anni a Palazzo degli elefanti con i suoi sei mandati consecutivi. Mentre un’interlocuzione, sembra con buone probabilità di riuscita, è stata avviata anche a Messina con alcuni consiglieri comunali: «Abbiamo avuto un incontro – spiega Libero Gioveni, consigliere eletto col Pd dopo avere abbandonato l’Udc -. Ma solo una chicchierata per capire meglio i loro propositi». A quell’appuntamento c’era il gruppo Radici, col presidente Fabio Morabito. Abboccamenti ci sarebbero stati anche con il consigliere Alessandro De Leo, che lo scorso marzo ha lasciato Sicilia futura per approdare a Più Europa, di cui oggi è stato nominato portavoce regionale per l’area di Messina. «Con Calenda c’è un interesse a confrontarci in vista di possibili alleanze future», dice.
È con questa squadra che Calenda lancia la sfida a un Pd siciliano che attende ancora il vento del cambiamento promesso da Nicola Zingaretti e a Italia Viva che in Sicilia deve fare i conti anche con l’indagine per corruzione elettorale di Luca Sammartino. «Rispetto ai renziani noi abbiamo un modo completamente diverso di fare politica – sottolinea il sindaco di Cinisi, Palazzolo – Renzi si è rivolto a politici strutturati per lanciare il partito anche all’Ars, noi partiamo da amministratori locali e società civile».
L’appuntamento con Calenda è dunque a Palermo il 13 dicembre alle 18 al Magneti Cowork di via Emerico Amari. Ci saranno anche i coordinatori dei «gruppi d’Azione» Francesco De Luca, Alessandro Cucchiara, Vincenzo Conti, Salvo Roccalumera e Salvo Ventimiglia più rappresentanti della società civile come Valeria Militello e Pino Matranga.
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