Calcio Catania, ai domiciliari Pulvirenti e Cosentino Controlli della guardia di finanza a Torre del Grifo

Partite comprate per evitare la retrocessione del Catania dalla serie B. È questa l’accusa che pende sulla testa del presidente della società etnea Antonio Pulvirenti, dell’amministratore delegato Pablo Cosentino e dell’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri. Coinvolto nell’operazione della polizia è l’intero vertice decisionale del Catania. A finire agli arresti domiciliari anche quattro procuratori. Si tratta di Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti. La guardia di finanza, intanto, si trova a Torre del Grifo, il centro sportivo della società etnea. Nell’indagine sono coinvolti anche Pietro Lo Monaco, presidente dimissionario del Messina ed ex direttore generale del Catania. 

L’indagine, denominata I treni del gol è condotta dai magistrati della procura di Catania insieme agli uomini della polizia postale e ipotizza il reato di associazione a delinquere finalizzata alle frodi sportive. Sono inoltre in corso numerose perquisizioni su tutto il territorio italiano. 

Le misure cautelari sono state eseguite proprio il giorno in cui era previsto il rientro a Catania dell’amministratore delegato Cosentino, che ha trascorso gli ultimi quindici giorni a Miami, negli Stati Uniti, insieme alla sua famiglia. Durante la stagione scorsa, quella incriminata dagli inquirenti, tre partite del Catania erano state segnalate da Federbet, organizzazione attiva contro le combine sportive, che aveva rilevato dei flussi anomali di scommesse. MeridioNews aveva raccolto, prima che la gara entrasse nell’elenco delle tre evidenziate da Federbet, pure la denuncia del gestore di una ricevitoria dell’acese a proposito di puntate sospette su Catania-Cittadella 2-3

Sull’argomento era intervenuto il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, che aveva invece garantito la regolarità degli incontri. Apprese le novità dalla Procura, il massimo dirigente del campionato cadetto commenta: «Il rischio di invalidare il campionato non esiste. Mi auguro soltanto che ci sia un processo che velocemente ci consenta di iniziare la competizione».

«Oggi è un giorno triste ma dobbiamo avere la consapevolezza che ci siamo comportati secondo coscienza», è il primo commento dei gruppi organizzati della curva nord, sulla pagina Facebook Quando saremo tutti nella nord. «Il prezzo da pagare – continuano – sarà alto e lo pagheremo. È giusto così. È il modo per difendere l’integrità e la purezza della nostra storia. E poi ripartiremo. Da qualunque categoria. Onesti, e puliti».

Marco Di Mauro

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