Una denuncia contro ignoti da parte dell’assessore allo Sport Angelo Russo. È solo l’ultimo capitolo dello scontro tra i tifosi dell’Acicatena calcio 1973 e l’amministrazione comunale. La denuncia arriva dopo l’ultimo striscione esposto da qualche tifoso nella mattinata di ieri. Indiziati proprio Russo insieme al sindaco Nello Oliveri. «Oliveri regista, Russo attore. Perdiamo il calcio ma non l’onore», questo il contenuto del messaggio, in bella mostra nella ringhiera esterna della tribuna dichiarata inagibile. A surriscaldare il clima anche il crollo, avvenuto la scorsa settimana, di una parte dello stadio.
«Quest’atto dimostra il clima che si è creato in città, voluto soprattutto da chi fomenta il sentimento di qualche tifoso – replica Russo a MeridioNews -. Non ho nulla da dire se non che la mia denuncia è un fatto di salvaguardia personale. Sono state usate parole sulla mia persona che non hanno fatto altro che portare allo scontro e alimentare il tutto: chiedo di non rinfocolare ancora questo clima».
Ieri, dopo aver appreso dello striscione, Russo scriveva un post su Facebook in cui definiva l’atto frutto di «stupidaggine e vigliaccheria». Nello stesso post anche l’accusa ai consiglieri di opposizione, rei anche loro, di «fomentare odio». Secondo i consiglieri l’amministrazione avrebbe delle responsabilità su quanto accaduto in questi ultimi giorni. Da qui il ritorno sul piede di guerra con un nuovo comunicato: «Non c’è dubbio che le responsabilità sono di chi si è succeduto in questi anni – afferma il consigliere Davide Quattrocchi – ma lo stato attuale dello stadio Bottino è responsabilità anche dell’amministrazione attuale, che insieme agli uffici aveva il compito di andare a verificare prima del tempo le condizioni della struttura». Riguardo alle contestazioni lanciate all’assessore, Quattrocchi accusa l’amministrazione di essere contraria al minimo accenno di critica: «La denuncia sporta da Russo è eccessiva: siamo arrivati al punto che nessuno può contestare – continua Quattrocchi -. Posto che abbiamo sottolineato che è sbagliato appendere uno striscione in una zona interdetta al pubblico, ma lo striscione rappresenta una contestazione, e come tale è normale che ci sia. Russo dovrebbe a mio avviso lasciare la delega allo Sport: non gli appartiene».
Quest’ultimo è già il secondo striscione di contestazione nel giro di poche settimane. Il primo era apparso poco più di quindici giorni fa, quando i tifosi protestavano per la chiusura della tribuna centrale per inagibilità, volendo evidenziare le mancanze dell’amministrazione. Nel mezzo tra questi due fatti è passato il crollo di una parte dello stadio, avvenuto proprio una settimana fa, che non ha fatto altro che rinfocolare le polemiche dei tifosi, spostando anche lo scontro sul piano politico.
Nel frattempo Russo passa la palla al collega di giunta Giovanni Pulvirenti. Il vicesindaco con delega all’Ecologia, nonché alle Infrastrutture, parla delle future azioni da intraprende sul comunale Bottino, per altro centro di raccolta degli abitanti in caso di calamità, e dà dei tempi per il ripristino del Polivalente, struttura nata dieci anni fa con i fondi dei mondiali di calcio Italia ’90, ma negli ultimi tempi lasciata in completo abbandono. «Per quanto riguarda il Bottino, stiamo aspettando che le condizioni meteo migliorino per capire le cause del crollo e poi dare il via ai lavori – afferma -. Stiamo lavorando con la protezione civile a cui già abbiamo chiesto dei fondi per il ripristino». Assicura poi che la stagione calcistica potrà riprendere a breve: «I riflettori sono puntati sul Polivalente – spiega – in questi giorni stiamo svolgendo dei lavori anche in collaborazione con la società, concentrandoci sulla pulizia del luogo e facendo dei lavori sopra lo spogliatoio per rinsaldare l’impermeabilità, poiché nel corso degli anni le forti infiltrazioni hanno provocato ingenti danni». «In questa prima fase stiamo agendo con fondi comunali e societari, vogliamo assicurare tutti che stiamo lavorando per riportare le cose allo stato iniziale, nel frattempo mi auguro che questo clima vada a ridimensionarsi».
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