Cala, proseguono i lavori per potenziare sistema fognario «Consegna nel 2018, ritardi per ritrovamento resti umani»

Vanno avanti spediti i lavori per il potenziamento del sistema fognario Cala, opera propedeutica al disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto che consentirà di eliminare gli attuali sversamenti di acque nere all’altezza del porto industriale, convogliandoli verso il collettore sud-orientale che li porterà ad essere trattati al depuratore di Acqua dei Corsari. A causa di alcuni contrattempi, tuttavia,a la consegna dei lavori, prevista nel prossimo febbraio, è slittata di un anno.

 «Il ritardo accumulato finora – spiega l’ingegnere Giuseppe Vicari, responsabile unico del procedimento – è di circa dieci-dodici mesi, quindi il termine che contrattualmente era stato fissato per febbraio 2017, è adesso spostato all’incirca a febbraio 2018. Comunque la ditta appaltatrice sta cercando di recuperare il tempo perso a causa di alcuni inconvenienti, come il ritrovamento di resti del Bastione del Tuono davanti al Palchetto della Musica al Foro Italico e il rinvenimento di alcune ossa umane in via ai Fossi».

Come è noto, i lavori del valore di quasi 19 milioni di euro e affidati alla Ati Tecnis-Sikelia – che ha costituito la società consortile ad hoc La Cala srl – sono partiti a gennaio 2015, ma hanno subìto alcuni stop per le vicissitudini societarie della Tecnis e per alcuni ritrovamenti sotterranei. Negli ultimi mesi, però, l’impresa ha trovato un buon ritmo e nei giorni scorsi ha completato uno dei cantieri più rilevanti per le interferenze con il traffico veicolare, ovvero quello in via Ponte di mare.

Qui il tubo sta per essere connesso con un lungo tratto già terminato, quello posato all’altezza del fiume Oreto, dove sottopassa l’alveo per immettersi nel piazzale dell’ex deposito locomotive di Sant’Erasmo, e quindi attraversare via Messina Marine all’altezza di via Giuseppe Bennici. Da lì svolta in via Macello, e quindi in viale dei Picciotti. Per terminare la parte orientale di questo grande progetto mancano gli ultimi metri dello stesso viale dei Picciotti e il tratto di viale Amedeo d’Aosta, dove la condotta dovrà passare a ridosso del marciapiede lato corsia a scendere, tranne che per l’incrocio. «In quel punto – afferma – si realizzeranno due pozzetti ai lati della tranvia e la tubazione passerà sotto i binari. Ci stiamo coordinando con l’Amat per valutare se interrompere il servizio per due-tre giorni o se sfruttare gli intervalli tra l’ultima corsa serale e la prima mattutina».

E il cantiere è ancora aperto in corso dei Mille tra lo stesso viale Amedeo d’Aosta e la diramazione per via Giuseppe Cirincione. In più si deve ancora posare un tratto di condotta nella corsia lato mare del Foro Italico (tratto via Alloro-piazza Kalsa) e il pezzo che collegherà all’altezza di via Lincoln le sezioni già interrate lato mare (piazza Kalsa-via Lincoln) e monte (via Lincoln-via Ponte di mare). Resta inoltre attivo il cantiere per la vasca di pioggia e l’impianto di sollevamento di fronte Porta Felice, dove è stata portata a termine la palificazione, mentre a breve inizieranno gli scavi per realizzare la vasca vera e propria, che sarà terminata in parallelo agli altri scavi. Il tratto da porta Felice alla ricongiunzione col ramo del collettore fognario sud-orientale (che si trova nel tratto terminale di via Giuseppe Pianell) è pronto all’ottanta per cento.

Più indietro è invece la parte occidentale del progetto. Nuovi cantieri riguardanti la condotta premente (in rosso nella cartina, la pompa di sollevamento si trova all’interno dei Cantieri navali) sono stati aperti lunedì scorso, e si trovano all’interno dell’Autorità portuale, nell’area del parco container (alle spalle del distributore di benzina di via Crispi). Qui c’è una delle due intersezioni con l’anello ferroviario, con il tubo dei reflui fognari che passerà sopra la costruenda galleria ferroviaria. I lavori in questo tratto dovrebbero durare un paio di mesi.

Al termine di questa tranche, sarà il turno di scavi particolarmente impattanti per il traffico, che interesseranno l’attraversamento di via Francesco Crispi – all’altezza del chioschetto di piazza della Pace – e corso Domenico Scinà, fino a largo Edoardo Alfano. Comunque se ne parlerà non prima di gennaio 2017. Il tratto successivo è ancora in dubbio, visto che il percorso originario dovrebbe seguire le vie Quintino Sella e Isidoro La Lumia (fino all’incrocio con via Emerico Amari). Ma bisogna capire se nella via simbolo delle proteste contro i ritardi per l’anello ferroviario c’è abbastanza spazio per far passare la conduttura, dato che molti sottoservizi sono stati spostati ai lati della strada per liberare l’area per la galleria ferroviaria. L’alternativa, in caso di responso negativo, è quella di far proseguire il tubo da largo Alfano nel tratto seguente di corso Scinà, per poi svoltare in piazza Don Luigi Sturzo e quindi verso via Roma.

Proprio nelle vie Roma e Cavour sono previsti due lunghi tratti da realizzare con microtunnel. Nei primi mesi del 2017 si partirà con lo spostamento dei sottoservizi, poi saranno scavati dei pozzi agli incroci Amari/Roma (ingresso della scavatrice), Cavour/Roma (uscita), piazza XIII vittime (altro ingresso), più uno in via Crispi lato monte nel punto (all’altezza di via Castello) dove si congiungerà al collettore per il disinquinamento della Cala realizzato nel 2008. Da questi accessi le macchine scaveranno sottoterra (senza interferenze col traffico veicolare) una galleria a gravità (in blu nella cartina) del diametro di 1600/1800 mm. Si sta valutando la tipologia costruttiva, da cui dipenderà la dimensione dei fori superficiali dei pozzi (rettangolari o ovali a seconda se d’ingresso o di uscita) che comunque saranno compresi tra i sei metri per sei metri e i sei metri per dieci metri.

Oltre a questo tratto centrale, mancano poi altre piccole sezioni della conduttura: un tratto in microtunnel dall’ingresso della Fincantieri (pozzo d’ingresso) a via ai Fossi (uscita e congiunzione con tubo già posato); un altro pezzo in microtunnel per attraversare via dei Cantieri all’altezza di via Francesco Pasqualino per entrare all’interno del parco lamiere della Fincantieri (dove c’è già un tratto posato che arriva fino a via dell’Arsenale); un tratto con scavo a cielo aperto in via dell’Arsenale fino all’ingresso dell’Autorità portuale.

Massimo Gucciardo

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