Dentro alla cassettina c’era qualche candela, i condimenti e un po’ di materiale che serve ai camerieri. Le foto de La caffetteria del Cortile Capuana la mostrano aperta, con le macchie della benzina e del fuoco ancora bene in vista. Stanotte l’ingresso del locale di corso Italia 86 è stato dato alle fiamme. «Siamo amareggiati», dicono i titolari mentre sulla pagina Facebook del ristorante si concentra la solidarietà dei cittadini. Il fatto è avvenuto tra le quattro e le quattro e mezza del mattino, quando del liquido infiammabile è stato gettato davanti alla vetrina del bistrot, aperto da maggio dell’anno scorso e legato all’esperienza, che dura da otto anni, del ristorante di via Luigi Capuana.
«Siamo stati avvisati subito – dicono gli amministratori della società – Sono intervenuti la squadra mobile e i vigili del fuoco. Ma per fortuna dell’intervento dei pompieri non c’è stato bisogno, perché le fiamme si sono sfogate quasi subito dopo che si è esaurito il liquido». Già da stamattina presto il locale è stato ripulito: la vetrata sarà da sostituire e ancora non si possono quantificare i danni fatti dalle fiamme. «Ci penseranno i periti dell’assicurazione», continuano i titolari. I tre soci, nel frattempo, sono stati sentiti dalla polizia, che sta seguendo la vicenda.
«Non abbiamo idea del perché sia avvenuta una cosa del genere e non abbiamo mai subito niente che ci potesse fare temere un atto di questo tipo – proseguono – Certamente non è una cosa gradevole, ma qualunque sia stato il motivo la risposta l’abbiamo data: abbiamo riaperto subito». Oggi La caffetteria è rimasta chiusa solo a colazione e a pranzo, ma già un’ora fa è tornata in attività. «Siamo infastiditi, com’è ovvio, ma anche piuttosto perplessi per quello che è accaduto. Le forze dell’ordine indagheranno e ci auguriamo che facciano chiarezza».
Sui social network, intanto, il messaggio con il quale è stata comunicata la notizia dell’incendio continua a raccogliere i commenti di clienti affezionati che si stringono attorno ai gestori dell’attività commerciale e ai tre dipendenti. «Ti si ferma il cuore e la rabbia ti dà alla testa – scriveva questa mattina su Facebook una socia del Cortile Capuana – Pensi “Siamo a Catania”, ma è troppo facile dire così. È stato un colpo basso, non si può negare, ma prevale di nuovo la voglia di andare avanti».
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