Bufala sulla carne infetta nei supermercati Giaconia  Zooprofilattico: «Nessun allarme, controlli di routine»

Si sta diffondendo a macchia d’olio la bufala sulla carne in vendita nei supermercati dei fratelli Giaconia della provincia di Palermo. Un tam tam che sta arrivando nei cellulari di centinaia di persone su whatsapp. Si tratta di una voce di una donna secondo cui: «La carne che vi viene venduta dai supermercati Giaconia, attualmente è sotto sequestro. La mia collega, che lavora all’istituto zooprofilattico, mi ha detto che è molto preoccupata. L’ufficio invaso da campioni. Non potete capire cosa hanno portato – continua – i frigoriferi che stanno scoppiando e i Nas che aspettano il dissequestro. Sono tutti chiusi nei laboratori di chimica dell’Istituto zooprofilattico che stanno eseguendo le analisi. Se inceneriscono la cosa e grave». 

Dall’istituto zooprofilattico, però, nessun tipo di allarme. Si tratta soltanto di normali controlli di routine che vengono sempre eseguiti. «Quella che sta circolando in queste ore su whatsapp non è altro che una bufala costruita ad arte e non c’è nessun allarme di carni infette provenienti dai supermercati Conad», queste le parole del direttore sanitario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, Santo Caracappa, a proposito dei messaggi audio che da ieri girano su whatsapp, in cui una donna invita «a non comprare carne nei supermercati Conad, specie in quelli che sono riforniti dai fratelli Giaconia di Petralia». 

«Le nostre carni sono attentamente selezionate e prive di solfiti e nitriti. Ci affidiamo allo slogan presente nel nostro punto vendita per rispondere e smentire le dicerie e le voci infondate che girano nelle ultime ore!», questo il post pubblicato su Facebook dai titolari della catena di supermercati. «Mangio la loro carne perché so che è genuina, la migliore sul mercato – commenta uno dei clienti, Gaetano Scancarello – Ma pensano di fare morire questa azienda con le calunnia? Io da siciliano sono orgoglioso di un’azienda che investe sul nostro territorio per fare sviluppo e dare lavoro, da quello che so io, a più di cinquecento famiglie, vergognatevi». «Aiutiamo questa azienda a difendersi da questo attacco meschino e speriamo che la giustizia faccia il suo corso nei confronti questi infami e bugiardi», queste, infine, le parole di Dario Guarcello, presidente e direttore artistico del DiVino Festival Castelbuono – Premio del Gusto DiVino.

Mario Catalano

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