Colpo di scena questa mattina in una delle aula del tribunale di Catania. Il giudice Sebastiano Migneni, componente della Corte dappello che a breve dovrà pronunciarsi sul buco di bilancio nelle casse del Comune etneo nel periodo 2004/2005 – in primo grado erano stati condannati tutti gli imputati -, ha presentato istanza di astensione dal giudizio. «Lo faccio per evitare dubbi e sospetti sull’andamento del processo», ha dichiarato lo stesso magistrato.
A spiegare meglio cosa è accaduto è lavvocato Antonio Guarnera, presente al posto del padre Enzo quale legale rappresentante dellassociazione CittàInsieme. Questa infatti, non solo è parte civile nel processo contro lex sindaco, Umberto Scapagnini, morto recentemente, e altri quattordici imputati, ma è anche protagonista indiretta della scelta del giudice. Mignemi sarebbe infatti colpevole di «avere messo un mi piace sulla pagina fan di Facebook dellassociazione cittadina spiega Antonio Guarnera e, visto il clima e le aspettative attorno al processo e forse anche per un eccesso di zelo dato che il mi piace mi pare irrilevante, – continua ha preferito fare un passo indietro».
«Conosco soltanto di vista il giudice Mignemi, ma non abbiamo rapporti, né tanto meno è un frequentante del movimento», afferma intanto padre Salvatore Resca, fondatore di CittàInsieme dissipando ogni dubbio su possibili frequentazioni alle riunioni dell’associazione da parte di Mignemi.
Al di là del click sulla pagina fan, forse hanno influito anche alcune pressioni esercitate nei confronti del giudice Mignemi. Lo scorso marzo infatti, è stato oggetto di ricusazione perché in passato aveva fatto parte della Corte che si è occupata dei rimborsi per la sabbia vulcanica in cui alcuni imputati sono gli stessi del processo sul buco in bilancio. A presentare la richiesta di ricusazione furono Filippo Drago, Giuseppe Arena e Giuseppe Siciliano.
Autoesclusosi Mignemi, adesso dovrà essere nominato un nuovo giudice, «ma non cambia molto – afferma lavvocato Guarnera – forse si potrebbero allungare un po i tempi, ma non è detto», spiega. La prossima udienza è fissata per il 28 giugno, «per dare lopportunità di replica alla difesa, ma potrebbero anche essere lette le disposizioni della sentenza. Comunque dipende tutto da quanto è preparata la Corte», continua. Il processo è comunque all’ultima tappa. «Entro un mese – conclude Guarnera – dovrebbe arrivare la sentenza definitiva».
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