Braccio di ferro tra Regione e Ustica Lines Sindaci isole: «Pronti ad azioni legali»

Sindaci e Federalberghi sul piede di guerra. Il contenzioso tra la Regione siciliana e Ustica Lines, che oggi ha portato allo stop ai collegamenti con le isole minori della Sicilia, rischia di finire nelle aule di tribunale. Questa volta, però, per mano delle vittime di un braccio di ferro che va avanti da mesi. «Stiamo valutando con i nostri legali, oltre alla possibilità di procedere per il risarcimento dei danni procuratici, anche quella di chiedere l’intervento della Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio» dice Christian Del Bono, presidente Federalberghi Isole minori della Sicilia, a Meridionews.

Una vicenda che il numero uno dell’associazione non esita a definire «vergognosa». «Non ci interessa, a questo punto – spiega -, entrare nel merito di chi abbia torto o ragione in questa vergognosa vicenda che vede, da una parte, la Regione con le armi spuntate, che paga una serie di ‘leggerezze’ accumulate nel tempo e probabilmente in larga parte circoscritte al passato, e, dall’altra, un imprenditore al quale non conviene più rimanere in un territorio, dove i parametri per l’affidamento dei servizi non sono più quelli favorevoli di una volta».

Non usa giri di parole nemmeno Marco Giorgianni, sindaco di Lipari. «La sospensione è inaccettabile, gravissima. La Costituzione italiana dovrebbe garantire la continuità territoriale, invece siamo ancora una volta trattati come cittadini di serie B. Il Comune non entra nel merito del contenzioso – aggiunge -. Non vogliamo né schierarci dalla parte della Regione e neppure ergerci a tutela della società, ma di fatto l’interruzione del pubblico servizio non è giustificabile. I danni all’immagine dell’arcipelago eoliano sono enormi, soprattutto perché lo stop arriva alle porte della stagione turistica, e a questo punto ci difenderemo nei modi che riterremo più opportuni, anche adendo le vie legali».

Per tamponare i disagi il sindaco e Fedealberghi hanno preso carta e penna e scritto alla Compagnia delle Isole, alla quale, spiega Del Bono «abbiamo chiesto delle corse in più per garantire alla comunità e ai turisti i servizi essenziali». «Arginerebbe i danni nell’immediato – gli fa eco Giorgianni – e ovvio che per essere messa in pratica occorre il via libera dell’assessorato e della stessa compagnia di navigazione». Per trovare una soluzione i sindaci delle isole minori della Sicilia hanno chiesto un incontro al governatore Rosario Crocetta e all’assessore alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo. Una convocazione che dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Almeno nell’auspicio dei primi cittadini degli arcipelaghi siciliani.

In caso contrario Giuseppe Pagoto, sindaco delle Egadi (Trapani), assicura: «Avvieremo ogni forma di protesta per garantire i diritti delle nostre popolazioni e di tutti i lavoratori coinvolti. Abbiamo mantenuto in questo periodo un atteggiamento responsabile, abbiamo creduto, assieme agli altri sindaci e alle altre comunità coinvolte in questa vicenda, che riteniamo davvero ingiusta, che dopo vent’anni non si potesse arrivare ad una simile decisione».

L’auspicio per lui è che «nelle prossime ore il buon senso prevalga» perché i cittadini delle isole minori non possono rimanere «emarginati». Poi un duplice appello. A Vittorio Morace, presidente della compagnia di navigazione, perché «revochi la decisione di sospendere i collegamenti e riattivi il servizio e le prenotazioni» e al Governo regionale affinché «trovi ogni utile soluzione, non soltanto per superare l’emergenza attuale, ma per rilanciare l’immagine delle nostre Isole».

Rossana Lo Castro

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