Cè maretta nel modo universitario di Palermo. A dare fuoco alle polveri sono gli studenti del Run, sigla che sta per Rete universitaria nazionale. Dal studenti del Run parte un siluro contro il Governo regionale e contro il Rettore dellUniversità di Palermo, Roberto Lagalla.
Governo regionale e Rettorato, a quanto sembra di capire, non avrebbero fino ad oggi mantenuto gli impegni assunti.
La Run di Palermo – leggiamo nel comunicato – ha chiuso la petizione che da più di una settimana ha raccolto firme sia sul web che in forma cartacea: gli studenti avranno sicuramente visto le nostre bandiere arancioni in qualche banchetto allestito allinterno della cittadella universitaria e tanti ragazzi muniti di carta, penna e tanta volontà nel sostenere una causa comune a tutti gli studenti.
Il 13 giugno scorso – prosegue il comunicato della Run – abbiamo presentato allufficio dellErsu, lEnte da cui vogliamo serie spiegazioni in merito ai ritardi dei pagamenti dei benefici, 705 firme cartacee e 413 firme raccolte online per un totale di 1118 firme, anche se sul web il sostegno continua ad arrivare in queste ore. Le nostre richieste sono molto semplici e legittime: considerati gli evidenti ritardi dei pagamenti dei benefici, sia di questanno che degli anni passati, chiediamo allErsu come intende far fronte a tale inconsueta e difficile condizione che, in assenza di un puntuale intervento, rischia di pregiudicare il percorso accademico di migliaia di studenti dellAteneo palermitani.
Abbiamo anche avuto modo di leggere i numerosi commenti che i sostenitori della raccolta hanno lasciato sulla piattaforma online e questo grande sentimento di protesta ci ha dato in queste settimane la forza di continuare, sicuri del fatto che, su questo tema in particolare, tutti gli studenti sono dalla stessa parte e noi con loro!
Dice Luca Lombardo, ex rappresentante degli studenti allErsu della Run: Considerata la gravità del fatto e lurgenza di dare una risposta agli studenti abbiamo dato 7 giorni di tempo allErsu per rispondere. Non era mai accaduto che a maggio non venissero pagate le borse di studio, ma soprattutto non era mai successo che lErsu fosse in questa disastrosa crisi di liquidità. LErsu ha annunciato che avrebbe ampliato le borse di studio, ma di questo non cè traccia. Il Governo regionale ha annunciato che avrebbe aumentato i fondi per gli Ersu, ma non vi è traccia né del fondo aumentato e neanche di quello tagliato. Il Rettore che ha riscosso dagli studenti 7 milioni di euro di tassa regionale non ha ancora trasferito allErsu la somma dovuta che consentirebbe di alleviare le difficoltà. In un momento di forte difficoltà economica, come quello che vivono oggi le famiglie, ci saremmo aspettati maggiore sensibilità da parte delle istituzioni. E arrivato il momento di smetterla con i proclami e con i falsi annunci. Come al solito il pesce grande mangia sempre il pesce piccolo.
Abbiamo dato come termine di risposta una settimana lavorativa – si legge ancora nel comunicato della Run -: entro il 21-22 giugno, se non arriverà nessuna risposta o risposte soddisfacenti valuteremo come agire e le eventuali vie di protesta che abbiamo intenzione di intraprendere nel caso in cui il problema, come succede già ora, non venga affrontato nella maniera e nel modo che gli studenti meritano.
Ogni studente universitario paga ogni anno la tassa per il diritto allo studio (che è già una contraddizione: pagare per il diritto alla studio in ununiversità pubblica non è il massimo ).pari a 140 euro. Il Rettorato di Palermo incassa i soldi che dovrebbero essere versati allErsu (Ente regionale per il diritto allo studio di Palermo). Sono 7 milioni di euro che, però, il Rettorato ha trattenuto per sé: unanomalia, perché questi soldi non servono per le esigenza di cassa del Rettorato, ma per pagare le borse di studio agli studenti. Da qui le legittime proteste degli studenti.
Anche se, a dir la verità, non si tratta di grandi ritardi: allappello manca la seconda rata per gli studenti di primo anno, scaduta il 30 maggio; mentre la scadenza della seconda rata per gli altri studenti aventi diritto è prevista per il prossimo 30 giugno.
Probabilmente, a innervosire gli studenti è la notizia che il Rettorato dellUniversità di Palermo non ha ancora versato i 7 milioni di euro, ma – a quanto si sussurra – solo un milione di euro.
Gli addetti ai lavori, che guardano alla vicenda anche in chiave politica, potrebbero intravedere, in questa storia, non soltanto una polemica con il Rettorato, ma anche uno scontro tra la già citata Run e la Rum, la Rete universitaria mediterranea considerata governativa.
Insomma, ci potrebbe stare, anche, uno scontro politico tra lala movimentista del Pd siciliano che fa capo al parlamentare regionale del Partito democratico, Giovanni Panepinto, e lala governativa e consociativa dello stesso Pd.
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