Borgo Vecchio, donato kit all’ambulatorio popolare «Tra le richieste più frequenti le visite cardiologiche»

Si amplia ancora il numero di servizi offerti dall’ambulatorio popolare del centro sociale Anomalia di Borgo Vecchio che continua a crescere grazie alla solidarietà dei palermitani. Il progetto, nato ad ottobre 2016 e che si occupa di offrire assistenza sanitaria a chi ne ha più bisogno, ora si dota di un kit da sforzo, grazie allo studio cardiologico del dottor Ballo, a Myriam Condorelli, ad Angelo Morello e all’associazione Livia Onlus. Si tratta di uno strumento attraverso cui monitorare l’attività cardiaca dei pazienti durante le fasi che prevedono uno sforzo fisico. «Questa strumentazione ci permetterà di indagare e orientare al meglio i percorsi di cura dei nostri concittadini del Borgo Vecchio – dicono dal centro sociale –  e di chiunque ne abbia necessità non potendo accedere, per barriere economiche e culturali, a strutture pubbliche e private».

In particolare, afferma Giorgio Martinico di Anomalia: «il kit è già operativo, lo abbiamo già montato e provato, dobbiamo solo regolare le ultime cose, come aggiungere delle sonde all’elettrocardiogramma, ma in realtà si può usare. Questo strumento si aggiunge ai servizi di cardiologia che sono quelli che in questi mesi sono stati tra i più richiesti in ambulatorio. Inoltre è molto utile anche alla luce delle nostre relazioni stabili con varie esperienze di sport popolare in questa città, può avere una grande importanza per monitorare sia l’attività degli atleti della palestra popolare ma anche per i ragazzi della squadra di calcio Il Genio». Un segnale di come a distanza di mesi continuino ad alimentarsi iniziative di solidarietà e di aiuto reciproco. «Ad esempio quando siamo andati a ritirare questo kit,  molto pesante da trasportare – aggiunge Martinico- un ragazzo del Borgo Vecchio ci ha messo a disposizione il suo furgone e non ha voluto in cambio nemmeno un euro quando ha saputo che era destinato all’ambulatorio e poi per il centro sociale dicendo “magari un giorno avrò bisogno di una visita medica”». Un gesto di solidarietà importante come il servizio volontario di molti medici «che si prestano per farci avere queste nuove strumentazioni. Questo  – conclude – ci fa capire che Palermo si sa organizzare quando si tratta di solidarietà, mutualismo e aiuto reciproco».

Tra i cardiologi più presenti in ambulatorio c’è il medico di Villa Sofia e esponente di Medicina Democratica Franco Ingrillì: «Si tratta di un kit importante perché è un ergometro, quindi un test per le valutazioni funzionali dell’apparato cardio-circolatorio». In pratica si tratta di  una registrazione continua del tracciato elettrocardiografico mentre il paziente fa una prova da sforzo. «È evidente che abbiamo bisogno di tutta una serie di attrezzature di contorno per potere fare il test, tra cui il defibrillatore di cui siamo già in possesso. Lo strumento – aggiunge il cardiologo – ci serve per una profilassi più accurata di tutti coloro che fanno un’attività agonistica ancorché non di tipo professionale, per una valutazione più accurata del potenziale rischio aritmico a cui il soggetto va incontro quando fa uno sforzo fisico. Va fatto con personale adeguato ma noi siamo competenti occupandoci delle stesse cose in ospedale dove le facciamo di solito ma non per le valutazioni sportive». Un test quindi non facilmente disponibile per chi fa attività fisica a un certo livello. «In passato lo effettuavamo sui giocatori del Palermo però poi con il tempo e la mancanza di personale   – conclude Ingrillì – abbiamo dovuto dismettere questa attività per cui ormai questo tipo di valutazioni in ospedale si fanno per pazienti ricoverati o comunque già con cardiopatie verificate, in una situazione protetta». 

Stefania Brusca

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