Sette posacenere sono stati appoggiati, come dei segnaposti, sul muretto vista mare che sorge sulla piattaforma di cemento del Borghetto Europa. Arancione, blu, bianco, giallo e verde. Tutti in fila e distanziati poco più di un metro l’uno dall’altro. Su ognuno di questi si trovano posate in plastica e in metallo (un coltello e un cucchiaio), elastici, accendini e cicche di sigarette e materiale da rollaggio. Ma ci sono anche tante locandine di plastica rigida posizionate sotto i posaceneri, per evitare che volino via.
«Sembrano postazioni dove la gente va a drogarsi», dice una ragazza passando dalla piattaforma. Andando sul posto elastici e accendini si trovano sparsi qui e lì, i posaceneri ci sono ancora e il coltello è cosparso di una sostanza giallastra. «La gente se ne frega – continua la giovane – Di solito c’è chi guarda il panorama, chi legge, tutti ignorano la questione». «Stiamo facendo il possibile contro l’occupazione abusiva di suolo pubblico – dichiara l’assessore all’ambiente Fabio Cantarella a MeridioNews -, ma in questo caso si tratta di territorio demaniale marittimo». Circostanza, questa, che demanda ogni competenza alla Regione Siciliana. Intanto il servizio per le tossicodipendenze (Sert), contattato dalla nostra testata, dichiara di non essere a conoscenza.
A quattro metri un uomo senza maglietta e a mani nude raccoglie mucchi di rifiuti e li divide in piccoli gruppi. Svuota e riempie valigie e buste di plastica. In mezzo c’è di tutto: pacchi di pasta ancora confezionati, bottiglie, fumetti, cavi elettrici, stereo portatili anni Ottanta e carte da gioco di tutti i tipi. Anche una scala. «Le do in beneficenza», spiega mentre continua a svuotare le valigie sul cemento della piattaforma. L’uomo, in realtà, è un volto conosciuto per chi nei giorni scorsi è sceso in piazza per protestare contro le restrizioni anti-Covid varate dall’ultimo Dpcm. «Si sono mangiati i soldi dei cittadini», urlava in piazza Università passando tra la folla con riferimento agli ultimi due inquilini di Palazzo degli Elefanti. Per l’assessore Cantarella, che ha maturato una certa esperienza in materia di sgomberi, «di solito sono senzatetto che scelgono di vivere per strada e spesso appena proviamo a togliergli qualcosa, diventano violenti».
A distanza di qualche metro dal mucchio di rifiuti, a ridosso delle sterpaglie, sono accatastate alcune scope e palette. «Ho pulito tutto io», dice chi sembra abbia fatto della parte finale del borghetto Europa casa sua. «Anche là sotto – ripete indicando il muretto a strapiombo sul mare dove sono stati posizionati i posaceneri – da una settimana faccio tutto io». Nel frattempo arriva un altro uomo che, dalle conversazioni, pare essere un amico. «Salvo, lo vuoi questo? Pottatillu», dice indicando un lettore dvd ancora imballato nella sua confezione. «Potremmo andare con le forze dell’ordine, anche se è di competenza regionale. In ogni caso – promette Cantarella – proveremo a occuparcene noi».
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