Boom di arrivi a Punta Raisi, ma calano le presenze Federalberghi: «Appena atterrati finiscono nel nulla»

Questa estate potrebbe essere tra le più importanti di sempre per Palermo con gli arrivi in forte crescita, ma questo trend non trova corrispondenza nelle presenze dei turisti in città. Durante la stagione estiva, infatti, i numeri confermano un flusso notevole di viaggiatori all’aeroporto Falcone e Borsellino di Punta Raisi634.661 i passeggeri registrati a luglio, il 6 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’anno scorso solo nel mese di agosto era stata superato tale soglia, con 608mila passeggeri. In termini assoluti, l’incremento è stato di 36.147 turisti, mentre da inizio anno si registrano 170.968 presenze in più rispetto al 2016. Resta alta anche la percentuale del traffico internazionale, che da inizio anno è aumentato del 14,5 per cento, con circa 730mila viaggiatori, centomila in più rispetto ai sette mesi dello scorso anno. E per la settimana di Ferragosto (picco estivo) si stima un traffico di circa 250 mila passeggeri, il 3,5 per cento in più rispetto al 2016, con un incremento dei voli di circa 1,6 per cento

Numeri da record che, tuttavia, non trovano riscontro tra le prenotazioni nelle strutture ricettive ed extra ricettive (b&b e agriturismi) del capoluogo e provincia. La Sicilia al momento rimane la destinazione privilegiata delle vacanze estive con performance globali in aumento del 20 per cento, ma bisogna capire dove sono localizzati questi flussi. A denunciarlo è Federalberghi anche se il quadro non è del tutto negativo. Mentre a Palermo a maggio e giugno si sono registrate performance moto alte – con un più 10 per cento e strutture occupate all’80 per cento, con punte del 90 per cento -, nel mese di luglio e anche nei primi giorni di agosto c’è stato un netto calo. «A luglio si è notato un aumento minimo rispetto allo stesso periodo del 2016 – afferma il presidente di Federalberghi Palermo Nicolò Farruggio -, siamo rimasti spiazzati perché ci attendevamo per il mese passato percentuali come a maggio e giugno, mentre siamo sui livelli dell’anno scorso».

Si tratta di cifre ancora parziali per agosto, un mese dove si lavora molto last minute, ma sicuramente non c’è il tutto esaurito. Un fenomeno in parte prevedibile, spiega ancora Farruggio, dato che nei periodi estivi le presenze crescono verso le destinazioni balneari. Non a caso, tra le mete preferite in provincia c’è Cefalù in forte crescita, mentre Palermo soffre. «Ad agosto abbiamo registrato nei primi dieci giorni un’occupazione media al 65-70 per cento. Abbiamo già buoni numeri per settembre e ottobre, e questo ci fa essere ottimisti. Ma patisce un po’ di più la città».

Stabili le presenze degli stranieri – con inglesi, spagnoli e francesi in testa – aumentano invece a luglio e, in previsione anche ad agosto, le presenze degli italiani per motivi sia economici sia di sicurezza perché «il Sud è più al riparo da eventuali attentati». Una causa della flessione, fa notare Farruggio, potrebbe essere individuata nella carenza di attività culturali in piena estate: «Palermo da qualche anno viene vista come nuova capitale del turismo, sicura, piacevole, anche grazie alle pedonalizzazioni, ma per l’estate speravamo in performance diverse». Rimane l’interrogativo di fondo: dove vanno i turisti che atterrano a Palermo e, soprattutto, dove dormono?

«Appena arrivano in aeroporto spariscono nel nulla» ribadisce Farruggio. Insomma, la destinazione sta diventando appetibile e desiderata, ma rimane il cruccio della dispersione di queste presenze. Nel mirino dei Federalberghi, le strutture parallele che «erodono quote», ed è chiaro che il sistema ricettivo ed extra ricettivo incomincia a soffrire: «Veniamo affiancati da un’offerta – appartamenti, case vacanze e Airbnb – rivolta al turista occasionale di passaggio. Sicuramente operano sul web, poi se sono legali o meno non spetta a me dirlo. Ma serve riqualificare il tipo di turismo combattendo anche questo tipo di strutture anche sotto un altro profilo. Ad esempio, incentivando un’offerta culturale ancora più vasta che ad agosto potrebbe attirare flussi diversi». 

A fargli eco, il presidente di Confesercenti Palermo Mario Attinasi per il quale la tendenza in atto vede le strutture alberghiere diventare «sempre più di nicchia. Rispetto all’anno scorso c’è un aumento del 15 per cento di flussi turistici a Palermo: una tendenza che fa ben sperare, ma adesso Palermo deve alzare l’asticella e porsi l’obiettivo di diventare destinazione d’eccellenza. Per farlo occorre realizzare alcune azioni determinanti: come primo passo, penso serva una sinergia tra Comune e Regione per permettere la realizzazione del biglietto unico sia per la mobilità sia per beni culturali in generale». 

Antonio Mercurio

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