«Sono stati i ragazzi stessi a fare la segnalazione: da dicembre, nei pressi del nostro istituto scolastico, sono presenti alcune lastre di eternit». Con queste parole Maria Giuseppa Lo Bianco, dirigente scolastico del liceo scientifico Boggio Lera, presenta la situazione che si vive da quattro mesi alla succursale di via Leonardo Grassi, una traversa di corso Indipendenza. «Qualcuno – spiega la preside Lo Bianco – ha gettato per terra l’eternit. Ci tengo a precisare che il materiale non è all’interno dell’istituto, ma fuori dal recinto. Tuttavia ciò non toglie la gravità e la pericolosità della situazione».
A quanto pare, a nulla sono servite le segnalazioni effettuate dalla dirigente scolastica: «A dicembre abbiamo comunicato la presenza dell’eternit al Comune di Catania e alla provincia etnea. L’amministrazione comunale – spiega Lo Bianco – non ci ha dato risposta mentre la provincia ha mandato la comunicazione di rimuovere il materiale alla ditta che se ne occupa. Ma fino ad ora nessuno si è dato da fare».
«Nessuno interviene nella nostra circoscrizione», aggiunge Antonio Mascali consigliere della quinta municipalità. «Chiedo all’amministrazione comunale di essere più presente nei nostri quartieri, troppo spesso dimenticati. E voglio fare un appello anche al presidente della nostra municipalità Orazio Serrano – continua Mascali – affinché ci aiuti a risolvere i tanti problemi presenti a Monte Po, Nesima, al corso Indipendenza, al viale Mario Rapisardi».
Supportato dai consiglieri Salvatore Anastasi e Tania Tasco, Mascali sottolinea la presenza di vasche di eternit anche in altre zone. Anche a cento metri dalla sede della quinta municipalità al viale Mario Rapisardi.
«Abbiamo il pericoloso materiale praticamente sotto casa – dice Mascali – davanti alla nostra sede e a pochi passi da lì c’è pure parco Gambetta. Ripeto, chiedo a Serrano di aiutarmi». Il presidente della quinta circoscrizione, contattato da MeridioNews, replica: «Ho già segnalato e siamo in attesa di un intervento. Mi hanno spiegato che deve intervenire una squadra specifica per questo tipo di operazioni. Io faccio il possibile per aiutare i cittadini della zona». «Ho chiesto anche un sistema di videosorveglianza per ridurre i problemi del quartiere, per fare in modo che non si verifichino ancora casi del genere», conclude Serrano.
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